“Ho trovato stucchevoli e un po’ sgradevoli le affermazioni di Filippo Del Corno”. Parola di Sergio Chiamparino. E dopo la frecciata del presidente della Regione Piemonte, su ilLibraio.it la replica dell’assessore alla Cultura di Milano. Al centro sempre il futuro del Salone del Libro. Del Corno chiarisce il suo punto di vista: “Ritengo sbagliatissimo per l’industria libraria realizzare un’iniziativa esclusivamente commerciale. L’elemento culturale è fondamentale”. E sull’Aie: “Sono certo che prenderà la decisione più giusta, in ogni caso la rispetteremo…” – L’intervista e il punto della situazione

Non c’è solo l’inevitabile tensione tra i vertici torinesi e gli editori, vista la delicatezza del momento. Il futuro del Salone del libro è sempre più anche una sfida politica, ovviamente tra Torino e Milano.

Abbiamo raccontato della novità odierna, con l’arrivo nel capoluogo piemontese dell’ex ministro dei Beni e le Attività Culturali Massimo Bray, in attesa del decisivo consiglio generale dell’Associazione Italiana Editori in programma il 27 luglio.

Come abbiamo scritto, oggi è stato anche il giorno di Sergio Chiamparino, che non ha risparmiato frecciate a distanza all’Aie, come pure all’assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno: “Il Salone è stato e sarà sempre un evento culturale. Non è mai stato e mai sarà una fiera. Spero che questo sia chiaro anche all’assessore milanese Filippo Del Corno. Ho trovato stucchevoli e un po’ sgradevoli le sue affermazioni”, ha fatto notare il presidente della Regione Piemonte.

Nei giorni scorsi Del Corno ha parlato anche con ilLibraio.it della posizione di Milano in merito alla vicenda, e ha confermato l’interesse di “Bookcity” a ospitare la manifestazione l’anno prossimo.

Visto che è stato chiamato in causa da Chiamparino, abbiamo ricontattato Del Corno, per capire se quella che ha in mente per Milano, e di cui ha parlato venerdì con Federico Motta, presidente dell’Aie, è un’idea più vicina a una Fiera commerciale o a un evento culturale (senza dimenticare che il Salone è, anche, una Fiera, con tanto di stand, e che ogni anno, l’ultimo giorno, l’ufficio stampa dell’evento ci tiene a raccogliere i pareri degli editori presenti  in merito alle vendite registrate, ndr).

“Il mio è un punto di vista di politica culturale più generale. Ritengo sbagliatissimo per l’industria libraria realizzare un’iniziativa solo ed esclusivamente commerciale. L’elemento culturale è fondamentale; ma del resto un editore fa cultura anche quando vende un libro. E comunque, le due dimensioni, commerciale e culturale, non si possono separare“. Questo il punto di vista espresso attraverso ilLibraio.it da Del Corno, che si dice “serenissimo” per l’esito della vicenda.

“Sono certo che l’Aie prenderà la decisione più giusta, sia che decidesse di restare a Torino, sia che scegliesse Milano, sia che optasse per un’altra città. Noi di Milano rispetteremo in ogni caso la decisione”, prosegue. Allo stesso tempo, l’assessore milanese si dice “stufo di polemiche a distanza con Torino”. E aggiunge: “Quel che è successo è semplice. Aie ha voluto parlare anche con Milano del suo progetto. Noi abbiamo ascoltato. Qualsiasi assessore al mio posto l’avrebbe fatto. L’idea non è di riproporre il format del Salone, ma di dar vita a una nuova manifestazione, con al centro la promozione della lettura”. Probabile, però, che le polemiche proseguiranno…


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