Una settimana importante per il futuro del Salone del libro, conteso tra Torino e Milano… – Il punto della situazione

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E’ iniziata una settimana importante, anche se forse non decisiva, per il futuro del Salone del libro, che nel 2017 compirà 30 anni. Da una parte Torino che, forte dell’appoggio del ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, punta a tenersi stretta la manifestazione. Dall’altra l’Associazione Italiana Editori,  che ha sede a Milano, e che domattina ospiterà un incontro con gli editori iscritti. Al centro della discussione, non a caso, ci sarà la posizione delle case editrici (e dunque dell’Aie) nei confronti del Salone e di altre manifestazioni che si potrebbero tenere, ad esempio alla Fiera di Milano. Del resto, lo stesso assessore alla Cultura del capoluogo lombardo, Filippo Del Corno, non ha certo escluso l’eventualità: “Fermo restando che si tratta di una scelta autonoma dell’Aie, da Milano meglio che in qualunque altra città è possibile dare visibilità alla letteratura italiana a livello internazionale”. Del Corno ha anche aggiunto: “La nostra volontà è di  stare in ascolto. Milano è pronta e disponibile“.

Questa settimana lo stesso assessore incontrerà gli editori. Cosa che farà (giovedì) anche Franceschini. Che ha incassato l’appoggio di Chiara Appendino, neo sindaco di  Torino in quota M5S.

Il presidente dell’Aie Federico Motta, che nel febbraio scorso si è dimesso dal consiglio di amministrazione della Fondazione per il Libro, per il momento non rilascia dichiarazioni. Staremo a vedere se lo farà dopo l’incontro di domani, quando saranno più chiare le posizioni all’interno dell’Associazione: se è probabile che le case editrici grandi e medie si diranno favorevoli a un Salone milanese, alcuni piccoli editori potrebbero essere contrari.

A proposito di editori, a Repubblica Stefano Mauri, presidente e Ad del gruppo GeMS (editore de ilLibraio.it, ndr) ha confermato: “So che Aie è stata corteggiata da importanti società fieristiche, fra le quali la Fiera di Milano. Non conosco il progetto. Quando lo vedremo saremo anche in grado di valutare se presenta vantaggi, ma è un fatto che in tutti i Paese del mondo eventi come il Salone sono organizzati dagli editori“.

Resta da chiedersi come potrebbe svolgersi la 30esima edizione del Salone torinese senza l’appoggio dei principali editori.

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