Longanesi, Salani e Chiarelettere precisano che non saranno presenti con uno stand al Lingotto, ma si dicono pronte a portare a Torino i propri autori in un programma da definirsi con la direzione del Salone. Feltrinelli, invece… – Le ultime novità

Si continua a parlare del Salone del libro di Torino e di Tempo di libri, la nuova fiera dell’editoria voluta dall’Aie, la cui prima edizione si terrà a Milano dal 19 al 23 aprile.

Come abbiamo raccontato, ieri Adelphi ha annunciato di aver “deciso di concedersi un anno sabbatico” per quanto riguarda le due manifestazioni; stamattina, invece, Carlo Feltrinelli, intervistato da Repubblica, ha precisato che la sua casa editrice prenderà parte a entrambe le manifestazioni, “auspicando che gli esiti siano tali da giustificare gli investimenti”.

LE PRECISAZIONI DI LONGANESI, CHIARELETTERE E SALANI

Sempre oggi, su La Stampa, si è invece ipotizzata l’eventuale presenza al Lingotto di case editrici come Longanesi, Salani e Chiarelettere (che fanno parte del gruppo GeMS, editore de ilLibraio.it; ndr), che avrebbero richiesto i preventivi in vista di una possibile partecipazione, con uno stand, alla 30esima edizione del Salone torinese.

Sono però arrivate tre precisazioni. In un comunicato Longanesi spiega che, “dovendo fare una scelta, ha deciso di partecipare con GeMS a ‘Tempo di libri’, sia con i propri autori che con uno stand, mentre non parteciperà con un proprio spazio espositivo al Salone del Libro di Torino come erroneamente ipotizzato nell’articolo”. Allo stesso tempo, la casa editrice “sarà però naturalmente collaborativa per portare a Torino i propri autori in un programma da definirsi con la nuova direzione della manifestazione, alla quale fa i suoi migliori auguri”.

Dal canto suo, Lorenzo Fazio di Chiarelettere ci tiene a “precisare che la casa editrice sarà presente con uno stand solo a Tempo di libri a Milano. Incontrando Nicola Lagioia e il suo qualificato staff, cui vanno i miei sinceri auguri di successo, ho illustrato le novità di Chiarelettere della prossima primavera confermando la nostra disponibilità ad appoggiare gli autori che volessero andare a Torino e promuovere le loro opere all’interno dei dibattiti che lì saranno organizzati. Dispiace che si torni a parlare di guerra in un momento in cui nessuno ne avverte la necessità e in cui ci sarebbe bisogno di una politica culturale condivisa. Ogni manifestazione in favore della lettura va difesa e valorizzata”.

Sulla stessa linea Salani. Il presidente Luigi Spagnol in una nota fa sapere che la casa editrice “ha deciso quest’anno di non partecipare con un proprio spazio espositivo al Salone”. Questo, “naturalmente, non esclude che collabori al fine di portare a Torino i propri autori, nel quadro del programma in via di definizione, in accordo con la direzione della manifestazione a cui augura buon lavoro e i più felici risultati”.

LA LETTERA APERTA DEI LATERZA

Sempre a proposito delle polemiche di questi mesi sulle due fiere, nei giorni scorsi, Giuseppe e Alessandro Laterza, in una lettera aperta, si sono rivolti a Valerio e Lagioia: “Speriamo nella collaborazione sempre più stretta di quella che vorremmo considerare un’unica manifestazione nazionale, plurale e ricca di provocazioni intellettuali, inclusiva di tutti i lettori e al tempo stesso selettiva nella qualità dei contenuti”.

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