Nel romanzo “Anatomia di un soldato” Harry Parker, che ha combattuto in Afghanistan, e ha perso le gambe su una mina, racconta la guerra lasciando parlare gli oggetti di volta in volta presenti: compresi la mina su cui è saltato e la sega per ossa con cui è stato amputato

Anatomia di un soldato (Sur) di Harry Parker è un romanzo d’esordio autobiografico, L’autore, classe 1983, figlio di un generale inglese che è stato vicecomandante delle forze Nato in Afghanistan, si è arruolato a sua volta nell’esercito britannico a 23 anni, nel 2007 era in Iraq e nel 2009 in Afghanistan, dove in seguito all’esplosione di un ordigno ha perso entrambe le gambe. Harry Parker, che ora vive a Londra con la moglie e la figlia, e fa lo scrittore e il disegnatore, racconta la propria esperienza personale, e attraverso di questa il dramma universale della guerra, con una prospettiva inusitata: sono gli oggetti di volta in volta presenti a narrare la vicenda, compresa la mina su cui è saltato e la sega per ossa con cui gli hanno amputato le gambe.

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Harry Parker, intervistato su la Lettura da Alessandra Iadicicco, rivela le intenzioni con cui ha composto Anatomia di un soldato, dare una rappresentazione della guerra meno stereotipata e più vicina alla realtà contemporanea: “La struttura del romanzo – la sua anatomia -, è progettata per minare quella che si immagina sia la struttura “tipica” della vita di un soldato. Ci sono troppe letture in bianco e nero della guerra e della vita militare nella cultura moderna: in genere si rappresenta il soldato come un eroe ferito e il nemico come il male, un essere alieno. Volevo scrivere un libro che rispecchiasse più da vicino la realtà dei conflitti del XXI secolo. Quando ho iniziato a scrivere, ho immaginato capitoli da leggere in ordine sparso, che si potessero addirittura gettare in aria, come per una esplosione, perché il lettore li ricomponesse poi come un puzzle”.

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Tom Barnes è un giovane capitano dell’esercito britannico in Afghanistan, che durante una missione salta in aria su un ordigno improvvisato e perde le gambe; Latif è un ragazzo afghano che milita nelle file dei ribelli, mentre Faridun, suo amico d’infanzia, cerca di vivere pacificamente nel proprio villaggio; neanche loro saranno risparmiati dalla ferocia del conflitto. Anatomia di un soldato racconta la storia – tragicamente ordinaria – di questi tre personaggi attraverso 45 capitoli ciascuno narrato da un oggetto testimone della vicenda: una scarpa da ginnastica di Latif, un ordigno costruito dai guerriglieri, la bici di Faridun, lo zaino di Tom, la borsa di sua madre, la sega che gli amputa una gamba, la protesi che gliela rimpiazza… È un coro di voci prive di sentimentalismo, di ideologia, di riferimenti all’attualità: ciò che raccontano, dalla loro prospettiva ravvicinatissima, è solo il dramma eterno della guerra, con il suo portato di dolore, distruzione e morte, ma anche la capacità umana di conservare, malgrado tutto, la speranza.

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