Su ilLibraio.it, mese per mese, seguendo il calendario astrologico, Simon & the Stars racconta un grande della letteratura attraverso attraverso il suo segno zodiacale… E’ il turno di Stephen King e di “IT”, un racconto del terrore che nasconde un favoloso romanzo di formazione

Mese per mese, seguendo il calendario astrologico, Simon & the Stars, seguitissimo astro-blogger e appassionato di libri, autore per Vallardi de l’Oroscopo 2017, ci racconta una scrittrice o uno scrittore attraverso il suo segno zodiacale…

di Simon & the Stars

Ciò che mi ha sempre colpito di Stephen King il doppio piano di lettura di molti suoi romanzi. Oltre il registro horror che rappresenta la prima cifra stilistica del maestro indiscusso del brivido, infatti, c’è spesso un sottotesto più profondo ed esistenziale nel senso più bello del termine. Prendiamo ad esempio IT, uno dei suoi capolavori più riusciti, un racconto del terrore che nasconde un favoloso romanzo di formazione.

La storia è semplice: un gruppetto di ragazzini di 13 anni si trova ad affrontare un mostro che sparge orrore nella cittadina di provincia di Derry. Fin qui, tutto molto horror, diciamo così. È un mostro che assume, per ciascun personaggio, una forma diversa, al punto che “It”, intraducibile in italiano, è il pronome neutro di terza persona ed esprime proprio ciò che può assumere qualsiasi forma o sembianza.

I nostri tredicenni (almeno in apparenza) sconfiggono il mostro che per lungo tempo resta quiescente e lascia in pace Derry. Finché, venticinque anni dopo, ritorna e ricomincia a spargere orrore. E gli stessi ragazzini, ormai sulla soglia dei quaranta, si trovano a dover (ri)affrontare il mostro. E qui il capolavoro di Stephen King acquista la tridimensionalità che ha determinato il suo successo. Sono proprio le due età a confronto a rappresentare l’ossatura simbolica di questo grande romanzo. Perché la grande verità è che i 13 e il 40 si somigliano moltissimo: sono due età che rappresentano due soglie di passaggio fondamentale che permettono di accedere a fasi dove la vita cambia. Sono due fasi agitate da un certo spirito di ribellione agli schemi imposti (che in entrambi i casi, se vogliamo, affondano la radice nella famiglia) ma anche da simili paure. Ognuno ha le proprie (proprio come IT, che assume forme diverse per ciascuno dei protagonisti), ma tutte possono essere ascritte a un’unica verità: la paura nasce dalla sensazione che la vita stia cambiando, e non sai cosa ti aspetti dietro l’angolo di quel cambiamento.

E anche in termini astrologici, sono età che corrispondono a due cardini importanti. Saturno (pianeta della crescita, delle responsabilità e della maturazione) ha un ciclo che dura circa 28 anni. All’età di 14 anni, ha appena completato mezzo giro e mostra con maggiore intensità le regole del gioco del passaggio dall’adolescenza, il senso di ribellione alla famiglia ma anche la paura di diventare grandi. Verso i 40, Saturno è a metà del suo secondo giro, nella stessa posizione che aveva a 14 anni. Si attraversa un portale di crescita molto simile, connotato dalla sensazione che la vita stia di nuovo cambiando, che si stia lasciando alle spalle una certa “innocenza” (quanto meno in termini di spensieratezza e di scoperta) e si stia entrando in una arena con regole più mature.

Eccolo il “nodo” centrale del romanzo: i protagonisti affrontano e riaffrontano simili paure e soprattutto la stessa “fregatura” di diventare grandi, di dover contare di più sulle proprie forze e rispondere delle proprie azioni. O se vogliamo, con le stesse lezioni di Saturno (maestro della crescita) nel corso della sua prima e della sua seconda opposizione.

IT è perfettamente sincronizzato sui cicli di Saturno, al punto che viene il dubbio: Stephen King conosce l’astrologia? Questo è senz’altro possibile, ma a questa domanda mi sono dato un’altra risposta. Stephen King è nato sotto il segno della Vergine, paladino astrologico dell’attenzione e della sensibilità verso tutto ciò che costituisce un equilibrio ordinato. La Vergine ha la capacità di entrare in comunione con i cicli della natura in modo del tutto istintivo e profondo, cogliendo istintivamente il ripetersi ciclico delle stesse condizioni.

Il moto dei pianeti, in fondo, non è altro che un sistema di lancette che indica il passaggio di un certo lasso di tempo. E al trascorrere del tempo, l’astrologia associa alcuni effetti di crescita e di trasformazione. Chi ha un forte senso del tempo, ne coglie il passaggio anche senza guardare l’oroscopo. Allo stesso modo, credo che Stephen King semplicemente osservando i cambiamenti nell’atteggiamento alla vita delle persone, abbia colto il fortissimo legame tra queste due età apparentemente distanti l’una dall’altra: la prima e la seconda adolescenza. E’ questa verità assoluta, profondissima, che trasforma una storia di genere in un meraviglioso esempio di letteratura di formazione.

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