“How to Build a Manifesto for the Future of a Festival” è un progetto editoriale che si sviluppa in quattro pubblicazioni, con testo bilingue italiano/inglese

“How to Build a Manifesto for the Future of a Festival” è un progetto editoriale che si sviluppa in quattro pubblicazioni, con testo bilingue italiano/inglese, in uscita con una cadenza mensile, che vede protagonista il Festival di Santarcangelo. L’idea, a cura di Silvia Bottiroli e Giulia Polenta, nasce con lo scopo di rispondere a domande del tipo: come si arriva alla realizzazione di un festival? Cosa accade prima di andare in scena? Quali sono gli attori coinvolti e in quale modo contribuiscono alla realizzazione?

Per rispondere a questi quesiti nella giornata conclusiva del Festival di Santarcangelo 2014 si è svolto un incontro pubblico chiamato “Il farsi di un festival”, che ha visto la partecipazione di operatori teatrali, curatori internazionali, amministrazione locale e parte degli spettatori. In questa occasione il gruppo di riflessione, per quanto molto vasto, ha concordato nella difficoltà di mettere a fuoco le progettualità e i processi di pianificazione che portano a realizzare un evento pubblico in un contesto specifico come è il festival di Santarcangelo.

Al centro del progetto – si legge nel comunicato – c’è il desiderio di fornire al lettore uno strumento di conoscenza di alcuni propositi fondamentali dell’ideazione e della realizzazione di un festival e di accompagnarlo nel diventare pubblico consapevole, nonché quello di avvicinare un pubblico geograficamente distante o proveniente da altri ambiti culturali. Una raccolta di materiali da leggere come un panorama, un saggio, una narrazione della ricerca teorica preliminare e necessaria alla costruzione di un evento culturale.

Le tematiche emergono attraverso i testi di interlocutori autorevoli, che hanno già contribuito all’apertura di un dialogo sulle questioni fondamentali del lavoro curatoriale, e di materiali raccolti durante il processo di organizzazione di Santarcangelo 2015 ma declinabili nella progettazione di un festival in senso più ampio.

L’ultima delle quattro pubblicazioni andrà in stampa a festival concluso e sarà realizzata da dodici studenti coinvolti nella scuola internazionale “The School of Exceptions” (ospitata dal Festival e a cura di Aleppo, Bruxelles, in collaborazione con l’Università di Giessen) i quali risiederanno per quindici giorni a Santarcangelo. Gli studenti seguiranno l’intero programma interrogandosi sul rapporto tra arte e realtà, tra festival e città, tra eccezione e norma, confrontandosi con le opere e con gli artisti. A partire dalle considerazioni raccolte durante questo percorso nascerà l’ultimo volume e un’idea di futuro del festival.

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