L’attore due volte Premio Oscar Tom Hanks è in libreria con un’attesa raccolta di racconti, “Tipi non comuni”, che segna il suo esordio narrativo. Diciassette storie tra passato, presente e anche futuro unite da quella che è la passione da collezionista dell’attore: le macchine per scrivere – L’approfondimento

L’attore due volte Premio Oscar Tom Hanks è in libreria con un’attesa raccolta di racconti, Tipi non comuni (Bompiani, traduzione di Alessandro Mari), che segna il suo esordio narrativo. Diciassette storie tra passato, presente e anche futuro unite da quella che è la passione da collezionista dell’attore: le macchine per scrivere. Tom Hanks, infatti, ne possiede più di trecento.

Un interesse nato quasi quarant’anni fa, nel 1978, quando l’attore, agli albori della sua carriera cinematografica, portò a riparare la sua macchina da scrivere di plastica da un restauratore, che rifiutò l’incarico. Le vere macchine per scrivere, per lui, erano quelle di metallo. E così, in quello stesso negozio, Hanks acquistò il primo pezzo della sua collezione, una Hermes 2000. L’attore ha raccontato in un articolo per il New York Times che le macchine per scrivere hanno un fascino speciale e donano ai testi un’imponenza irraggiungibile da quelli creati a computer.

Alle macchine per scrivere Hanks ha anche dedicato una app, Hanx Writer, con cui si possono scrivere testi che simulano il lettering delle macchine da scrivere e in cui gli errori di battitura non possono essere corretti.

Tom Hanks, a partire dalla passione per le macchine per scrivere, non disprezza l’allure di quello che è un mondo passato, un po’ vintage. E anche nei suoi racconti continua a buttare l’occhio al passato. Non a caso, molte delle narrazioni prendono spunto da eventi che ha vissuto in prima persona e da ricordi d’infanzia.

Però, racconta intervistato dal Venerdì di Repubblica, l’attore ci tiene a sottolineare che nelle vicende più personali ha inserito “almeno il cambiamento di genere. Nella storia dell’aspirante attrice di provincia spersa a New York, che incontra per caso un direttore di produzione conosciuto in Arizona e ottiene da lui un aiuto insperato, c’è di sicuro qualcosa dei miei faticosi esordi. E anche dietro alla ragazza che compra la macchina da scrivere ci sono io”.

Dodici dei diciassette racconti sono ambientati nel presente, ma a chi conosce la biografia dell’attore, non sfuggono i riferimenti. A partire dalla madre bellissima e irraggiungibile, dalle labbra rosse come l’auto sportiva che guida e che vede il figlio raramente: Tom Hanks è figlio di genitori separati ed è stato cresciuto dal padre, incontrando la madre solo saltuariamente.

Tipi non comuni racconta l’America vista dagli occhi di un attore che ha interpretato eroi e uomini comuni della sua società, ma che nel cinema non ha trovato lo spazio per le sue di storie. Infatti, per l’Hanks attore c’è un limite: sullo schermo non gli viene richiesto di spiegare “quello che sente, che ha dentro”.

Per questo motivo nel 2015 ha iniziato la stesura dei racconti che compongono Tipi non comuni, anche grazie al supporto ricevuto da colleghi come Steve Martin, a cui aveva fatto leggere la sua prima storia, e Nora Ephron – a cui è dedicato il libro – sua mentore sin dalla stesura di un articolo apparso sul New York Times.

Tipi non comuni è il diveritissement di un personaggio famoso, che di mestiere non fa lo scrittore – Tom Hanks ha ammesso di non essere interessato alla forma romanzo, ma di voler continuare con i racconti -, ma che si è applicato alla scrittura per raccontarsi più a fondo, mettendo nero su bianco le sue passioni.

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