“Che differenza c’è tra un libro e un bambino?”. Su IlLibraio.it alcune immagini dal libro di Anna Sarfatti

Ci sono bambini sottili e grossi, secchi e cicciotti, gracili e forti… Anche i libri! Ogni bambino ha il suo carattere… Anche ogni libro! Ai bambini non piace lavarsi le orecchie… Neanche ai libri! Ai libri piace stare accanto ad altri libri, si fanno compagnia e si sostengono a vicenda… Anche i bambini! I libri hanno un indice… I bambini di solito ne hanno due! I bambini hanno le costole e le vertebre… I libri hanno solo una costola ma stanno benissimo  così! I bambini sono anche… Figli! I libri sono anche… Fogli! E così via… Arriva in libreria per Nord-Sud Edizioni un piccolo, divertente, “meta-libro” per bambini, dal titolo Che differenza c’è tra un libro e un bambino?

Sarfatti

Ecco come l’autrice presenta il suo libro (le illustrazioni che pubblichiamo, tratte dal volume, sono di Sara Benecino):

di Anna Sarfatti

Anni fa, era il 1988, in occasione del convegno “Il libro da 0 a 7 anni”, organizzato dal Comune di Bagno a Ripoli, mi colpì la relazione di Lucia Morozzi, artista poliedrica fiorentina, a partire dal suo titolo: “Che differenza c’è tra uno spillo e un libro?”. Ripensandoci, credo che in parte le origini del mio libro affondino negli stimoli proposti da Lucia. Non solo, ovviamente.
C’è poi la mia storia di madre e nonna, di insegnante e di autrice, che ha visto intrecciarsi queste diverse identità, cresciute tra figli e fogli, bambini e libri, capaci nelle diverse circostanze di coinvolgere, avvolgere e perfino stravolgere.
A qualcuno potrà sembrare improprio mettere a confronto l’oggetto libro con l’essere bambino. Ma sono sicura che i più mi capiscono e sono pronti a condividere quei sentimenti di familiarità, condivisione, gratitudine, indispensabilità che la quotidiana convivenza con libri e bambini può suscitare.
Così è accaduto, e non per caso, che mi sono trovata coinvolta nel gioco delle differenze tra libri e bambini. Che mi ha preso, perché più li mettevo a confronto, più scoprivo le tante caratteristiche comuni: “I libri hanno un indice, i bambini di solito ne hanno due.” “Ai bambini piacciono i libri colorati… Ai libri piacciono i bambini colorati.”
Ma anche le innegabili diversità: “I bambini divorano i libri che gli piacciono… Per i libri i bambini sono un po’ indigesti.”
E il gioco può continuare, anzi l’invito è proprio questo. E poi, al di là dell’invito a giocare, c’è la speranza che sempre più adulti si impegnino a favorire l’incontro tra libri e bambini.

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