Tanti sono i cliché associati ai bibliotecari. Ecco chi sono, in realtà, gli appartenenti a questa “specie” da salvaguardare: appassionati di libri, creativi e competenti, che si danno da fare per coivolgere la comunità in eventi e incontri – Un simpatico identikit

Tanti sono i cliché associati ai bibliotecari. Severi, brontoloni, lettori accaniti che scappano dalla realtà cercando rifugio tra le pagine dei volumi… Senza parlare degli occhiali da vista per ovviare alla diffusa miopia, ai maglioni di lana che indossano giorno dopo giorno e ai capelli grigi.

Peccato che i veri bibliotecari siano molto diversi da come vengono dipinti nei libri e nei film. Sono persone con una preparazione spesso universitaria che svolgono un lavoro complesso e in via d’estinzione. Soprattutto in Inghilterra, dove negli ultimi anni sono state chiuse moltissime biblioteche. Quanto all’Italia, molte strutture hanno ridotto gli orari di apertura proprio a causa di tagli al budget.

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Grazie ad alcuni “segreti” che Buzzfeed ha rivelato ai suoi lettori, ecco cosa abbiamo scoperto sui bibliotecari, una “specie” di appassionati di libri che rischia che va sostenuta e salvaguardata.

Non si stancano mai dei libri.

Ogni giorno riordinano, spolverano, catalogano libri. Ma quello che li annoia non è la miriade di volumi che li circonda, ma i commenti di chi crede che passino tutto il giorno a leggere. Questa caratteristica li accomuna ai librai. Troppo spesso, infatti, chi non svolge queste professioni crede che sia tutto un “leggi questo, leggi quello”, quando in realtà la giornata del bibliotecario (e del libraio) è piena di “riordina, spolvera, allestisci, esponi, riordina, pulisci…”

Spesso si sorprendono.

Per quello che trovano nei libri che ritornano da un prestito. Ma soprattutto per come ritornano. Libri bagnati, sporchi, rovinati… Che in gran parte dei casi, però, il bibliotecario sa come sistemare e rimettere (quasi) a nuovo. Le sorprese non si fermano qui: sembra infatti che alcuni avventori trovino la biblioteca eccitante. Ed ecco che il bibliotecario di turno si trova davanti a “momenti intimi” che preferirebbe non aver visto.

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Amano consigliare.

I bibliotecari conoscono molto bene i volumi custoditi nella “loro” biblioteca e sono in grado di aiutare gli avventori a trovare di tutto. Perfino quel volume che non è più disponibile nemmeno online. E anche il titolo che non è custodito in quella precisa struttura: sempre più spesso, infatti, le biblioteche situate nella stessa area sono “gemellate” tra loro e si scambiano i libri per rispondere alle richieste più varie.

Ai bibliotecari piacciono le persone.

A patto che non facciano troppo rumore nelle aree dedicate allo studio e che non portino cibo tra gli scaffali, ai bibliotecari piace avere a che fare con altre persone. Le biblioteche, infatti, sono sede di molte attività pensate per il territorio e chi lo abita. Molto spesso a proporre tali eventi sono proprio i bibliotecari, che in un momento difficile come questo, che vede molte strutture a corto di denaro, si inventano modi per attrarre persone (e perché no, investimenti).

Sono creativi.

Inventano modi per portare le persone in biblioteca e farle interessare alla lettura. I bibliotecari, inoltre, si trovano ogni giorno a rispondere a richieste molto varie e spesso anche un po’ strampalate, a cui ribattono con moltissima ironia. Come in questo caso.

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