Dall’antica chiesa di Cabo Espichel al Ristorante Papagaio a Oporto, passando per la libreria di Ler devagar… Romana Petri, scrittrice che ama e conosce bene il Portogallo, propone le sue mete preferite

Romana Petri  (il suo ultimo romanzo, “Giorni di spasimato amore”, è uscito nei mesi scorsi per Longanesi) vive tra Roma e Lisbona, ha un marito portoghese e ama (e conosce) quel Paese tanto quanto l’Italia. Ed ecco 5 consigli della scrittrice per chi vuole scoprire un Portogallo lontano dal turismo di massa:
1) Cabo Espichel. Un’antica chiesa, ricovero di pellegrini nel ‘600, con un enorme portico. A pochi chilometri a sud da Lisbona, vicino a Sesimbra. Un luogo che sembra adatto a una sfida, a un duello western. Su una falesia ventosa, con le onde dell’Atlantico che sbattono così forte da assordare…
2) Ristorante Papagaio a Oporto, su due piani, gioioso, il miglio vinho verde sfuso. Servono la miglior Francesinha, un sandwich con un particolare sugo di carne, fatto al forno, ripieno di uova, prosciutto cotto e formaggio. Molto speziato. Si mangia solo nel nord del Portogallo…
3) Lisbona, libreria Ler devagar  nella zona di Alcântara. Una libreria a due piani che nasce in un’antica tipografia. Ogni macchinario è rimasto al suo posto. Chi entra si trova in uno spazio con un’altezza che non sarà meno di dieci metri. Scale di ferro, libri dappertutto, messi anche un po’ alla rinfusa. Ma si trovano edizioni rare…
4) Praia do Guincho, a pochi chilometri da Lisbona, ci si arriva davanti con un trenino. Meta dei surfisti, ma anche il luogo magico di molti personaggi di Antonio Tabucchi: dal dottor Pereira alla enigmatica Isabel…
5) Il viaggio sul treno d’epoca (Cómboio Histórico) che va da Oporto  a Pocinho lungo l’argine del fiume Douro. Un paesaggio incantevole tra i vigneti più belli del mondo che scendono dalle colline terrazzate fino al fiume…

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