Critico d’arte, pittore e filosofo italiano e grande uomo di cultura: è morto a 107 anni Gillo Dorfles

Aveva 107 anni, ha visto l’Italia cambiare sotto i suoi occhi, è stato uno dei personaggi più influenti della critica, filosofia e cultura italiana. Gillo Dorfles è deceduto questa mattina, il 2 marzo 2018, a Milano.

Come racconta Il Corriere della Sera, il percorso di Dorfles è stato anomalo: “Sarà lui il grande sdoganatore di quel kitsch, versione colta del cattivo gusto, di cui molti saranno poi diventati portabandiera”. Ha trascorso la sua infanzia a Genova, per poi trasferirsi a Milano nel 1928, “città da lui molto amata, ma sempre con la giusta dose di critica”, dove studia medicina. Ma dagli anni Trenta, il suo interesse si sposta verso la critica d’arte e la saggistica: inizia a collaborare con diverse testate, come La Rassegna d’Italia, La Fiera Letteraria, Il Mondo, Aut Aut.

Da critico ad artista, il passo è breve: nel 1948 fonda MAC, il Movimento Arte Concreta, con Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet, dedicandosi alla pittura, “con l’obiettivo di dar vita a un linguaggio artistico nuovo, in grado di assimilare e di superare le ricerche astratte europee dei decenni precedenti”.

E poi l’attività teorica e critica, con un’attenzione per “i fenomeni comunicativi di massa, la moda e il design, soffermandosi pur sempre sulla pittura, sulla scultura e sull’architettura moderna e contemporanea”. Un personaggio che mancherà nel suo essere poliedrico e sempre attento al circostante.

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