È morto a novantasette anni Giuseppe “Nino” Sgarbi, papà di Vittorio ed Elisabetta, farmacista con la passione per le storie, specialmente quelle sulla sua campagna veneta (è nato a Badia Polesine il 15 gennaio del 1921) e sulla sua famiglia

È morto a novantasette anni Giuseppe “Nino” Sgarbi, papà di Vittorio ed Elisabetta; è stato un farmacista con la passione per le storie, specialmente quelle sulla sua campagna veneta (è nato a Badia Polesine il 15 gennaio del 1921) e sulla sua famiglia. Lettore, scrittore, con l’attitudine di un mecenate d’altri tempi, ospitava nella sua casa di Ro Ferrarese alcuni dei più importanti artisti italiani, da Giuseppe Bassani a Valerio Zurlini, Da Umberto Eco ad Alberto Moravia, passando per Pier Vittorio Tondelli e Federico Zeri.

La passione per la scrittura è stata ben tenuta nascosta da Nino, tanto che ha iniziato a pubblicare dopo aver compiuto i suoi novant’anni, spinto dalla figlia Elisabetta, storica editrice di Bompiani e fondatrice della casa La nave di Teseo.

E in cinque anni sono nati quattro romanzi, editi Skira: Lungo l’argine del tempo, con cui ha vinto il Premio Bancarella Opera Prima e il Premio internazionale Martoglio; Non chiedere cosa sarà il futuroLei mi parla ancora, elegia dedicata alla sua Caterina “Rina” Cavallini, conosciuta nel laboratorio di Chimica dell’Università di Ferrara e sposata pochi mesi dopo, di nascosto; Il canale dei cuori, in uscita l’8 febbraio.

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