Proprio nelle settimane in cui la filiera del libro si divide sulla proposta di legge sulla promozione e il sostegno alla lettura, e mentre la Commissione Ue ha aperto un’indagine su Amazon, il gigante dell’ecommerce (più volte in questi anni indicato come uno dei principali responsabili delle difficoltà che vivono i negozi di libri) lancia il servizio “Amazon Business per le librerie” – I dettagli

Da anni, e non solo in Italia, si parla di Amazon, discusso gigante mondiale dell’ecommerce, come uno dei principali responsabili delle difficoltà che vivono le librerie fisiche. Amazon che, tra l’altro, cominciò proprio con la vendita online di libri, prima di aprirsi praticamente a tutto il resto (o quasi)… Il discorso è articolato, delicato e complesso, e molto in proposito in questi anni è stato scritto e detto. Certo, l’ultima novità sull’argomento è destinata a riaprire il dibattito.

Proprio nelle settimane in cui la filiera del libro si divide sulla proposta di legge sulla promozione e il sostegno alla lettura, approvata dalla Camera e in attesa dell’esame del Senato (tra i punti più discussi, la revisione della Legge Levi che regola gli sconti in libreria, e che ai tempi – era il 2011 – fu definita non a caso “anti-Amazon”…) il colosso fondato da Jeff Bezos fa un ulteriore passo nella filiera del libro e comincia a occuparsi di distribuzione. Come si legge su Amazon Italia, prende il via “Amazon Business per le Librerie”, nuovo servizio “pensato esclusivamente per i rivenditori di libri”.

Le librerie che accederanno al servizio, tra le altre cose, “potranno beneficiare di una selezione di circa 800mila titoli immediatamente disponibili, sconti fino al 35% sui libri di varia e fino al 12% sui testi scolastici e di resi gratuiti fino a 120 giorni”. Potranno inoltre “usufruire di tutti i benefici dell’account aziendale, come l’impostazione di procedure di approvazione degli ordini, limiti di spesa personalizzati e la gestione semplificata delle fatture”. Tra i servizi offerti, le consegne, i resi gratuiti e altro ancora.

Nei giorni in cui la Commissione Ue ha aperto un’indagine per verificare se l’utilizzo, da parte di Amazon, dei dati dei dettaglianti indipendenti che vendono i loro prodotti attraverso la piattaforma viola le regole sulla concorrenza, viene introdotto un servizio che sta già facendo discutere sui social e tra gli addetti ai lavori. Non a caso, in una nota delle scorso 12 luglio, l’Associazione librai italiani (Ali) aveva anticipato la novità parlando di “una sorta di nemesi di mercato”

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