Mentre fa il giro della rete il video di un bambino “disperato” perché la sua mamma ha smesso di leggere per lui, fa riflettere un saggio dedicato al rapporto tra i libri e i bambini nei prime mille giorni di vita (che sono fondamentali per la crescita): “Tutti nasciamo naturalmente lettori, anche se la prima lettura non avviene di sicuro sui libri. All’inizio c’è la voce dolce della mamma…”

I primi mille giorni di vita del bambino lettore sono un periodo dai confini dolci e sfumati, un tempo “lungo”, estremamente importante per la vita di ciascuno, durante il quale dovrebbe avvenire il primo incontro con il libro.

Nati sotto il segno dei libri: il bambino lettore nei prime mille giorni di vita

Avvalendosi anche delle scoperte delle neuroscienze – dai neuroni specchio ai neuroni della lettura – e dei recenti studi di psicologia dell’età evolutiva e cognitiva, Rita Valentino Merletti e Luigi Paladin, gli autori del saggio Nati sotto il segno dei libri: il bambino lettore nei prime mille giorni di vita (Idest), analizzano il rapporto dei bambini con i libri: come li vedono, cosa percepiscono delle illustrazioni, delle parole e dei suoni, quali caratteristiche dovrebbero possedere i libri per sfruttare appieno i meccanismi cerebrali sollecitati dai neuroni specchio, che uso fare del bianco e nero e del colore nelle illustrazioni in rapporto agli stimoli percettivi, e molto altro ancora.

“Tutti nasciamo naturalmente lettori, anche se la prima lettura non avviene di sicuro sui libri. All’inizio c’è la voce dolce della mamma che parla, racconta, canta le ninnenanne e che fa tutt’uno col suo abbraccio tenero e profumato. Tuttavia il primo vero libro illustrato è il suo viso. Dal suo sguardo il bambino trae un repertorio di espressioni che gli parlano di emozioni”, ha spiegato Paladin intervistato da Avvenire.

LA CURIOSITA’ – Proprio in questi giorni fa il giro della rete il video di questo bambino “disperato” perché la sua mamma ha smesso di leggere per lui…

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