Nell’area colloqui del carcere di Lecce è stata inaugurata una biblioteca. Si tratta del primo di una serie di progetti per favorire una frequentazione serena del carcere da parte dei bambini e offrire loro tempi e spazi di condivisione insieme alla propria famiglia… – I particolari

Dopo oltre sei mesi di lavoro, tra preparazione, progettazione e realizzazione, nella Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, come spiega un comunicato, è stata inaugurata la Biblioteca dei Bambini, nata nell’ambito del progetto “Giallo, Rosso e Blu” dell’associazione Fermenti Lattici.

Il progetto, partito nel dicembre 2016, avrà una durata di 24 mesi e sarà realizzato da una rete di associazioni che operano nel mondo dell’infanzia attraverso molteplici approcci. La biblioteca si trova all’interno dall’area colloqui del carcere. Per la sua sistemazione i bambini sono stati sollecitati a immaginare e “progettare” e i genitori si sono occupati di realizzare i progetti dei piccoli; la sala è stata reinventata, ridipinta e resa adatta ai piccoli, fornita di arredi, di libri e albi illustrati per l’infanzia – anche grazie alle donazioni di decine di persone, case editrici e librerie – per dare vita a una piccola biblioteca che possa crescere nel tempo.

“Il progetto è nato da una nostra idea ma sta evolvendo e migliorando grazie alla collaborazione con la direttrice, la polizia penitenziaria e tutti i dipendenti del carcere di Lecce”, ha sottolineato Antonietta Rosato, dell’associazione Fermenti Lattici. “Evidentemente era necessario pensare a nuovi spazi di socialità per i più piccoli. In questi mesi abbiamo piantato un seme che man mano sta dando buoni frutti. La biblioteca è solo l’inizio. Dopo questo spazio passeremo alla creazione della ludoteca e poi alle varie attività con le associazioni e le realtà teatrali che ci hanno affiancato in questa avventura”.

La creazione della biblioteca “è il primo di una serie di interventi per favorire una frequentazione serena del carcere da parte dei bambini e offrire loro tempi e spazi di condivisione insieme alla propria famiglia”.

Fermenti Lattici – che dal 2009 realizza progetti culturali per l’infanzia, promuovendo la lettura e la libera creatività dei bambini – ha coinvolto, infatti, le associazioni Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro e la compagnia di attori/detenuti Io Ci Provo.

“Giallo, Rosso e Blu” rientra tra le dieci iniziative vincitrici del bando nazionale “Infanzia Prima” destinato a bambini sino ai 6 anni promosso da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione con il Sud, con l’accompagnamento scientifico di Fondazione Zancan e in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. “In questo lungo percorso è fondamentale il sostegno della Fondazione Zancan”, ha precisato l’altra coordinatrice Cecilia Maffei. “Le responsabili non ci fanno rendicontare solo le attività o raccontare quello che facciamo. Valutano soprattutto il cambiamento che noi produciamo. Un cambiamento che man mano abbiamo visto prima tra di noi e poi nel corpo della polizia penitenziaria e anche nei bambini e nei genitori”. La direttrice del carcere Rita Russo ha invocato il sostegno di tutta la città a questo tipo di attività. “Il progetto nasce con un finanziamento ma speriamo che questa biblioteca possa alimentarsi grazie all’impegno non solo di chi vive e lavora nel carcere ma anche degli esterni”. Un cambiamento evocato anche dal comandante della polizia penitenziaria Riccardo Secci. “In questo carcere non si smette mai di fare come i bambini, cioè fare piccoli passi che possono portare a grandi cambiamenti”.

Giallo, rosso e blu aderisce alla Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti (Roma, 6 settembre 2016 – Ministero di Giustizia) che riconosce formalmente il diritto dei minori alla continuità del proprio legame affettivo con il proprio genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità dei detenuti e si inserisce in un contesto caratterizzato da una condizione di svantaggio, che a Lecce riguarda circa 250 bambini che non hanno la possibilità di instaurare un rapporto quotidiano con il genitore, costruire ricordi e condividere un’esperienza gratificante con la propria famiglia.

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