“Cento false partenze” è un’autobiografia in terza persona di Francis Scott Fitzgerald, che si snoda tra undici racconti in ordine cronologico…

Su Francis Scott Fitzgerald si è detto tanto e si dirà ancor più. D’altro canto, da un autore che scriveva all’editor, in riferimento al proprio manoscritto, “Sarà un capolavoro”, non ci si può aspettare di meno. Oltre ai celeberrimi romanzi – Il grande Gatsby, Tenera è la notte, Di qua dal Paradiso, Belli e dannati – l’autore statunitense tanto acclamato da Gertrude Stein ha scritto centinaia di racconti e numerose sceneggiature.

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Belleville, scuola di scrittura milanese diretta da Giacomo Papi, ripubblica Cento false partenze (traduzione di Giorgio Monicelli), una raccolta di diciassette racconti di Francis Scott Fitzgerald usciti su diversi giornali americani tra il 1920 e il 1947. I racconti, in ordine cronologico, ricompongono la vita dell’autore in terza persona, dall’adolescenza ricca di fallimenti, fino alla sua consacrazione.

La raccolta era già stata pubblicata nel 1966 da Mondadori con il titolo Crepuscolo di uno scrittore, nella collana diretta da Elio Vittorini, Quaderni della Medusa. Il titolo è preso da Arthur Mizener, critico americano specializzato nell’opera di Fitzgerald, che nella prefazione alla prima edizione americana del 1957, scriveva: “Fitzgerald si riconferma un archetipo […], un campione di false partenze della professione di scrittore“.

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