Ritratto femminile non scontato, “Che fine ha fatto Bernadette?”, libro firmato da Maria Semple, ha ispirato il film omonimo, con Cate Blanchett protagonista – I particolari

Bernadette Fox non è un tipo facile. Sarà forse a causa degli occhialoni da diva, dei modi scostanti o dell’abrasiva ironia con cui considera le cose del mondo. Sarà perché esce di rado, trascura la casa e non fa nulla per nascondere l’indifferenza nei confronti dei comitati scolastici e della piaga dei rovi infestanti.

Quando la figlia Bee chiede un viaggio in Antartide come premio per la pagella perfetta, Bernadette si getta eroicamente nei preparativi. Consumata dallo sforzo di adattarsi a una vita che non le assomiglia affatto, è una donna sull’orlo di una crisi di nervi. Mentre gli intoppi e i disastri si susseguono uno dopo l’altro, all’improvviso Bernadette scompare, lasciando alla sua famiglia il compito di raccogliere i cocci. Il che è esattamente ciò che Bee decide di fare, ricostruendo con acume e pazienza la scia di mail, fatture, articoli di giornale e circolari scolastiche che la madre si è lasciata alle spalle, fino a svelare il clamoroso segreto che Bernadette nasconde da vent’anni.

Che fine ha fatto Bernadette?

Ritratto femminile non scontato di una donna di mezza età particolarmente geniale ma che non pratica la sua arte, Che fine ha fatto Bernadette?, libro di successo negli Usa firmato da Maria Semple (un’autrice televisiva), ha ispirato il film omonimo, diretto dal regista nominato all’Oscar Richard Linklater, con la presenza di Cate Blanchett nel cast: “Il romanzo è assolutamente elettrizzante, divertente da leggere, ma molto difficile da adattare sullo schermo, ma penso che nel loro cuore, film e romanzo siano uguali”, ha dichiarato l’attrice quando ha accettato la parte della protagonista.

Portare qualsiasi libro sul grande schermo è una sfida, ma Che fine ha fatto Bernadette? ha dovuto affrontarne alcune davvero particolari. Essendo un romanzo epistolare, la storia è un intrecciarsi di comunicazioni, attraverso le quali Bee rintraccia la posizione di sua madre. “Penso che la prima, e ovvia,  domanda sia: come diavolo fare a partire da un mucchio di lettere ed e-mail?”, si è chiesto il regista, prima di adattare il testo con l’aiuto dei co-sceneggiatori Holly Gent e Vince Palmo. “Questo è stato sicuramente uno degli adattamenti più stimolanti che si possano immaginare. Bisognava fare delle scelte abbastanza importanti. L’idea era di non lasciarsi troppo intimidire da quelle lettere, e catturare semplicemente quei personaggi e il cuore della storia“.

La versione cinematografica di Che fine ha fatto Bernadette? sarà nelle sale italiane dal 12 dicembre.

Libro (pubblicato da Rizzoli e tradotto da Paolo Antonio Livorati) e film celebrano l’istinto di fuga che cova dentro ognuno di noi. Ognuno di noi vive la sua storia personale, ma la cosa che ci accomuna tutti è proprio il fatto che ne viviamo una. Questa consapevolezza ci fa sentire meno soli. La vicenda di Bernadette attinge alla forza che ci consente di superare gli ostacoli inaspettati della vita. In lei vediamo una donna che ritrova la gioia grazie alla sua famiglia, riscoprendo al contempo il suo percorso creativo. Questo film ci ricorda che possiamo tutti ritrovare noi stessi, non importa quanto lontano siamo arrivati. Perché nell’ingorgo assordante delle nostre vite è l’imperfezione l’unica ancora di salvezza.

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