A Padova la Giuria dei letterari del premio Campiello 2019 ha scelto (al ballottaggio) la cinquina. Non mancano le sorprese. A Marco Lupo il premio per l’Opera Prima
Per Carlo Nordio, presidente (confermato) della Giuria dei letterari del premio Campiello 2019, “i libri candidati sono molti e la qualità è stata molto alta quest’anno”. Più dell’anno scorso, quando non mancarono le polemiche.
Le parole di Nordio sono state pronunciate a Padova, dove si è appena conclusa la lunga mattinata dedicata alla votazione della cinquina del Campiello. La giuria ha letto e giudicato oltre 300 libri (92 i testi segnalati, tra cui 14 pubblicati da Einaudi) e, alla fine, dopo una discussione come di consueto dall’esito non scontato, ha scelto i seguenti titoli: Il gioco di Santa Oca (La Nave di Teseo) di Laura Pariani, La vita dispari (Einaudi) di Paolo Colagrande, Carnaio (Fandango) di Giulio Cavalli, Lo stradone (Ponte alle grazie) di Francesco Pecoraro e Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri) di Andrea Tarabbia, che nel ballottaggio finale ha superato Il dono di saper vivere (Einaudi) di Tommaso Pincio.
A Padova annunciato anche il vincitore del premio Campiello Opera Prima: Marco Lupo, autore di Hamburg – La sabbia del tempo scomparso (Il Saggiatore).
L’appuntamento con la serata finale, al Teatro La Fenice di Venezia, è per il 14 settembre. Condurrà la serata Andrea Delogu. E al posto della Giuria dei letterari a decretare la vincitrice o il vincitore ci saranno 300 lettrici e lettori, rigorosamente anonimi.