Paolo Cognetti con “Le otto montagne” vince la sezione “narrativa” del premio ITAS del Libro di Montagna, il concorso dedicato alla letteratura alpina – I particolari

Il Premio ITAS del Libro di Montagna, il concorso letterario dedicato alla letteratura alpina, è giunto alla sua tappa conclusiva proclamando i vincitori della 43esima edizione nell’ambito del 65° Trento Film Festival. Come spiega un comunicato, “il riscontro da parte del pubblico partecipante in questa edizione ha superato ogni aspettativa, facendo segnare il record nel numero di opere ricevute: 122 pervenute da 70 case editrici. Un successo che ha convinto gli organizzatori a tornare alla cadenza annuale del concorso; dal 2013, il Premio ITAS si è infatti svolto ogni due anni. Il prossimo appuntamento è quindi fissato ufficialmente per il prossimo anno”.

Scelti dalla giuria presieduta dallo scrittore Enrico Brizzi, i vincitori di questa edizione per ciascuna delle categorie in gara, premiati con il Trofeo Aquila ITAS realizzato dall’artista Albino Rossi, sono:

-Migliore opera narrativa: Paolo Cognetti con Le otto montagne (Einaudi). La giuria lo ha decretato all’unanimità come il miglior testo di narrativa di montagna uscito di recente dalle tipografie italiane. “Il romanzo procede con il passo sicuro di chi conosce l’avanzata su sentiero come la progressione su ghiaccio, il brivido verticale dell’arrampicata e il necessario autocontrollo di chi, dopo aver raggiunto una sommità, si governa per gestire la discesa – si legge nella motivazione della giuria – La sua scommessa più vertiginosa non è tanto quella di deliziare chi la montagna la ama già quanto di saper raccontare la grammatica della famiglia e dell’amicizia, della maturazione e dell’inseguimento della propria vocazione anche a quanti vedono la montagna come un luogo esotico, straniero, persino ostile, restituendola in tutta la sua ruvida e fertile capacità di accogliere, meravigliare, custodire e far crescere i sogni di ognuno di noi”.

-Migliore opera non narrativa: Diego Leoni con La guerra verticale. Uomini, animali e macchine sul fronte di montagna. 1915-1918 (Einaudi). La giuria ritiene “che questo volume sia destinato a divenire un classico della storiografia bellica e non solo. E’ un volume in cui la guerra in montagna è affrontata da più punti di vista, che apre scorci nuovi su un conflitto così devastante e su quel luogo, la montagna, le montagne, così devastato; e forse soprattutto sugli essere umani, ancor più devastati dalla guerra, dalle condizioni di vita, e di morte: là dove, fino a pochi anni prima dello scoppio, si riteneva impossibile combattere”.

-Migliore opera narrativa per ragazzi: Margi Preus con Il segreto di Espen (EDT-Giralangolo). La scrittura procede senza strappi, con grande capacità descrittiva, con una sintassi di facile leggibilità. Tutto ciò rende il libro un’ottima occasione per entrare, lato sensu, nel sistema di valori autentici della montagna in un contesto storico e geografico ben preciso, quello della Norvegia durante la seconda guerra mondiale. “Nei confronti di quell’ambiente norvegese, fatto di freddo, neve, montagne, boschi estesi, il giovane Espen sa porsi da subito con serena competenza, frutto di una naturale educazione alla vita: sa sciare, muoversi nei boschi, affrontare la notte, osservare le stelle”.

 

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