Come riprendersi da una delusione amorosa? I libri (da “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen a “Jane Eyre” di Charlotte Brontë, passando per Bridget Jones e “Alta fedeltà” di Nick Hornby ) propongono spunti di riflessione, ma sono soprattutto ancore di salvezza a cui fare affidamento anche nei momenti più “difficili”

Come riprendersi da una delusione amorosa? Se lo chiedono in tanti perché è proprio uno di quei casi in cui, anche se armati dei migliori propositi e disposti a tutto pur di superare il dolore, costa molta fatica anche solo smettere di pensare a chi ci ha delusi.

Grazie al cielo esistono anche i libri che ci permettono di indagare dentro noi stessi, e che possono contribuire a farci riprendere da una delusione sentimentale, prendendo spunto dalle vicende dei protagonisti. Anzi, secondo Bustle, un libro può davvero rappresentare il miglior antidoto al dolore post delusione.

Per prima cosa i libri permettono di distaccarsi dal quotidiano e quindi anche dai pensieri rivolti all’ex e dalla nostalgia dei bei tempi insieme. E poi i libri aprono finestre su mondi infiniti.

come riprendersi da una delusione

Ecco allora alcune letture che possono essere d’ispirazione a chi cerca spunti su come riprendersi da una delusione sentimentale.

Bridget Jones è la maestra delle storie finite male. La protagonista dei romanzi di Helen Fielding, pubblicati in Italia da Rizzoli, sa come riprendersi da una delusione: mangiando gelato e guardando la tv. Poi, dopo qualche giorno di indolenza e tristezza si infila una minigonna e si ributta “in pista”.

Elizabeth Gilbert in Mangia, prega, ama (Rizzoli) non è da meno, anzi: durante una crisi esistenziale in cui si accorge che la sua vita coniugale non è altro che una grande delusione, fa le valige e parte per un giro del mondo. Per riscoprire se stessa e capire come riprendersi da una delusione così grande.

In Alta fedeltà di Nick Hornby (Guanda) è un uomo il protagonista col cuore spezzato. Rob ha un negozio di dischi e nella musica e negli amici che frequentano la sua attività trova come riprendersi da una delusione d’amore che non aveva mai provato prima.

A quanto pare non è prerogativa delle protagoniste dei romanzi degli anni duemila raccogliere i cocci e andare avanti, partire, dedicarsi ai propri interessi e conoscere nuove persone. Già all’inizio del Novecento era così e ce lo dimostra Nancy Mitford in Inseguendo l’amore (Giunti). La protagonista, Linda, dopo un matrimonio di facciata e una fuga in Spagna con l’amante capisce come riprendersi da una delusione dopo l’altra: a Parigi, la città dei suoi sogni, a vivere la vita che ha sempre desiderato.

Più datata la storia di Jane Eyre di Charlotte Brontë, che aveva compreso già nell’Ottocento come riprendersi da una delusione. Non solo il suo amato Rochester si rivela diverso da come sembra, ma è anche sposato: Jane allora reagisce con grande modernità. Se ne va dalla casa dell’uomo e si ricostruisce una vita. Anche se poi, come sappiamo, la vicenda ha un lieto fine.

Più o meno nello stesso periodo anche Jane Austen affronta lo stesso tema, in Orgoglio e pregiudizio. Nel romanzo, ormai un classico, il Signor Bennet, padre delle protagoniste, parlando della figlia Jane a Elizabeth dice: “Vedo che tua sorella ha avuto una delusione d’amore. Mi congratulo con lei. Prima di sposarsi, a una ragazza fa piacere avere di tanto in tanto una delusione d’amore“.

Non che sia di grande aiuto alle figlie, ma almeno fa sorridere l’esclamazione del padre del clan Bennet. E proprio, forse nell’ironia e nella positività risiede la soluzione alle delusioni d’amore.

N.b. L’immagine principale di questo articolo è tratta dal film Orgoglio e Pregiudizio del 2005


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