“George A. Romero ha portato nell’horror l’elemento sociale, ‘politico’, che prima non c’era. Temi come l’anticonsumismo e l’antirazzismo sono entrati a far parte dell’immaginario del genere…”. Dario Argento ricorda su ilLibraio.it l’amico regista, morto a 77 anni

George A. Romero ha portato nell’horror l’elemento sociale, ‘politico’, che prima non c’era. Temi come l’anticonsumismo e l’antirazzismo sono entrati a far parte dell’immaginario del genere”. Dario Argento, il più importante regista horror italiano, ricorda al telefono con ilLibraio.it l’amico e collega, morto a Toronto all’età di 77 anni dopo una breve malattia.

romero zombie

Romero, regista di culto, che debuttò (guarda caso nel 1968) con l’indimenticabile La notte dei morti viventi, ha goduto non solo della stima dei colleghi e di intere generazioni di fan, ma anche di quella di scrittori come Stephen King, per fare solo un esempio.

Argento, produttore di Zombi (forse il film più riuscito di Romero), nel 1990 ha anche diretto uno dei due episodi di Due occhi diabolici, progetto nato come omaggio a Edgar Allan Poe (a dirigere il secondo episodio del film, lo stesso regista di Wampyr e La notte dei morti viventi). Per Dario Argento, George A. Romero “aveva una personalità originale, diversa dagli altri registi horror”.

I due si incontrarono per la prima volta a New York “grazie a un amico comune. Ci fu subito sintonia tra noi, diventammo immediatamente amici. Lui aveva un soggetto di poche pagine. Cominciammo ad allargarlo. Lo invitai a Roma, dove si sentiva meno pressato. In un albergo scrisse Zombie“.

romero

Per Argento, “nonostante negli ultimi anni i riconoscimenti non siano mancati”, Romero “avrebbe meritato maggiore considerazione. Era un grande autore, un artista visionario. In quarant’anni di amicizia abbiamo parlato non solo di cinema, ma anche di letteratura, di televisione. Ci scambiavamo idee e impressioni, anche se poi ognuno seguiva la propria strada, le proprie fantasie”.

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