“Un libro ad Alta Leggibilità è un testo accessibile per chi ha specifiche difficoltà di lettura (come i dislessici), ma che in generale rende più agevole la lettura di tutti. In un paese che legge poco il tema dell’accessibilità non è da confinare all’ambito dei disturbi specifici di apprendimento. Nei nostri libri utilizziamo dei criteri che abbiamo messo a punto non solo con psicologi cognitivi e terapisti, ma anche grazie all’esperienza diretta…”. Su ilLibraio.it la storia di Biancoenero. E nell’intervista si parla anche di ebook

Attiva dal 2005, la casa editrice romana Biancoenero offre ai lettori un catalogo variegato di opportunità, con un’attenzione molto vivida rivolta ai piccoli lettori con difficoltà di lettura. In attesa che esploriate voi stessi il catalogo con ben nove collane di narrativa, che si rivolgono ai bambini fino ai giovani adulti, ilLibraio.it ha intervistato Irene D’Intino, responsabile del coordinamento e della comunicazione della casa editrice.

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La “squadra” della casa editrice

Come si legge nel vostro sito, al centro del progetto editoriale, nato nel 2005, c’è l’alta leggibilità delle opere in catalogo: volete spiegarci che cosa intendete?
“Un libro ad Alta Leggibilità è un libro accessibile per chi ha specifiche difficoltà di lettura (come i dislessici), ma che in generale rende più agevole la lettura di tutti. In un paese che legge poco il tema dell’accessibilità non è da confinare all’ambito dei disturbi specifici di apprendimento. Nei nostri libri utilizziamo dei criteri che abbiamo messo a punto non solo con psicologi cognitivi e terapisti, ma anche grazie all’esperienza diretta che facciamo con le nostre Redazioni dei Ragazzi. Questi criteri riguardano sia la redazione dei testi che l’impaginazione, e hanno lo scopo di proporre una pagina più ‘leggera’ e più chiara. Inoltre, nel 2011 abbiamo disegnato un nostro carattere di stampa – la font biancoenero® – la prima font ad Alta leggibilità ad essere messa a disposizione gratuitamente per usi non commerciali. In ogni caso prima di essere altamente leggibile, un libro deve essere leggibile, cioè essere un bel libro”.

Nella collana “Raccontami” proponete ai piccoli lettori i grandi classici, in una chiave moderna e più facilmente leggibile. Volete spiegarci come riuscite a perseguire la fedeltà della trama alla piacevolezza di uno stile più attuale?
“Più che in chiave moderna, l’idea è quella di riuscire a far leggere ai ragazzi grandi classici che dovrebbero far parte del loro bagaglio di letture. È un’operazione delicata che deve saper rendere lo stile e le suggestioni del testo originale e allo stesso tempo essere accessibile. Quello che in nessun caso va fatto è un brutale riassunto. In questa collana di classici, ad ogni libro è allegato un cd audio, in cui attori professionisti leggono il testo; in questo caso l’audio è di supporto a una lettura inevitabilmente più complessa”.

Quali dei grandi classici stanno riscuotendo più successo, ad oggi? Avete qualche ipotesi sul perché?
“Il nostro Raccontami più venduto è Il giro del mondo in 80 giorni, e indubbiamente i libri di Verne hanno sempre un fascino e un successo indiscussi tra i ragazzi. Ma anche Il richiamo della foresta, Le avventure di Huckleberry Finn, Il giardino segreto, Il canto di Natale… Difficile scegliere”.

Se doveste raccontare il vostro catalogo in breve a un genitore a caccia di un libro originale? Quali titoli consigliereste tra le ultime uscite e per quali ragioni?
“Per i più piccoli che hanno appena iniziato a leggere in autonomia consigliamo i primi due titoli della collana Minizoom, La casa di riposo dei supereroi e La rapina del secolo, scritti e illustrati da Davide Calì. I lettori più grandini siamo sicuri che apprezzeranno Vincent Cuvelier, uno dei più grandi autori francesi per ragazzi, mentre per i lettori dai 10 anni in su consigliamo un classico della letteratura americana per ragazzi, Come mangiare vermi fritti di Thomas Rockwell”.

Una vostra collana, “Zoom gialli”, è dedicata a quello che definite ‘il genere più amato dai lettori’. Quali aspetti dei gialli attirano maggiormente i vostri piccoli lettori?
“Non lo abbiamo certo scoperto noi! Il giallo da sempre attira grandi e piccoli probabilmente per la mistura di avventura, suspense e mistero che è in grado di trattenere alla lettura”.

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Pur avendo una grande varietà di collane, quanto peso affidate al testo e quanto alle immagini nei libri del vostro catalogo? C’è un’età minima per iniziare a sfogliarli?
“Molte delle nostre collane prevedono illustrazioni che affianchino le immagini, anche perché possono essere utili ad ‘alleggerire’ la pagina o a spiegare meglio una situazione. Il testo rimane al centro del nostro lavoro, che è dedicato alla lettura autonoma dei ragazzi, e quindi non prima dei 6 anni”.

Visto il vostro catalogo ricchissimo, costruito in poco tempo, vi immaginiamo sempre all’opera. Avete in mente qualcosa di nuovo, che potete anticipare?
“Stiamo chiudendo i libri che andranno in libreria per il Natale: tra le novità La zuppa dell’orco, scritto per noi da Vincent Cuvellier, Jacob Due Due – in alto mare di Cary Fagan e Brutti, sporchi e gentili di Guillaume Geraud”.

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Cosa pensate dei libri per bambini e ragazzi in ebook? Ha senso, secondo voi, la trasposizione in digitale di un libro illustrato? O ritenete che ci siano altri formati elettronici più adatti alla necessaria interazione dei bambini con i libri?
“La nostra esperienza ci dice che i bambini all’ebook continuano a preferire il libro di carta; solo dai 15-16 anni in poi alcuni ragazzi, spesso lettori forti, accettano di usare gli ereader, anche per motivi di praticità. Per questo abbiamo fatto ebook che non sono mera trasposizione del testo, ma mettono le possibilità del digitale a servizio della facilitazione della lettura: nei nostri ebook il racconto è letto da un attore (vero) e la voce è coordinata con il testo; inoltre è presente una barra marcariga. In questo caso la trasposizione ha avuto un senso perché abbiamo potuto inserire strumenti che sul cartaceo non era possibile inserire”.

Quello dei libri per bambini e ragazzi è il settore dell’editoria che cresce di più. E non solo in Italia. Perché, secondo voi? Questa tendenza è destinata a proseguire?
“Probabilmente questo risultato è dovuto a due fattori convergenti: da una parte la crisi dell’ultimo decennio ha ridotto sia la disponibilità economica che il tempo che una famiglia può dedicare alla lettura e all’acquisto dei libri; dall’altra, però, il libro rimane, anche di fronte alla competizione con gli altri media, l’oggetto che meglio riesce a trasmettere saperi in forma complessa e articolata. Quindi un adulto compra meno libri per se stesso ma allo stesso tempo investe sulle capacità cognitive e affettive dei propri figli”.

In Italia sono numerose le piccole case editrici per bambini: ci indicate qualche esempio interessante, che merita attenzione?
“Uovonero è una casa editrice che sentiamo affine perché ha un progetto che tiene insieme aspetto editoriale e ricerca. Un’altra casa editrice che merita sempre grande attenzione per la qualità del suo lavoro è la Vanvere edizioni.”

GLI EDITORI PER RAGAZZI SI RACCONTANO SU ILLIBRAIO.IT


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