L’editoriale di Stefano Mauri dal nuovo numero de “Il Libraio” (e il pdf della rivista in anteprima da scaricare)

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Cerchiamo nuove voci in tutto il mondo (alla Buchmesse di Francoforte eravamo in più di cinquanta) con la passione del primo giorno, e in più l’esperienza di tanti anni. Da questa tensione costante alla scoperta di nuove autrici e autori, che contraddistingue il nostro lavoro, grazie alla casa editrice Nord è nato il libro che ha meravigliato tutti, librai, media, lettori, editori di tutto il mondo e persino noi, che pure lo abbiamo scelto con convinzione: I Leoni di Sicilia, oggi alla quattordicesima edizione, è un gran bel romanzo su una storia vera, che da quando ha toccato la libreria non ha mai smesso di essere ristampato. Come abbiamo già scritto in passato, viva la Sicilia!

La qualità è difficile da misurare, in qualche modo se ne fanno carico i più prestigiosi premi letterari (qui lo speciale dedicato ai principali riconoscimenti letterari italiani e internazionali, ndr). Non sempre viene riconosciuta a prima vista dai lettori e dai critici, perciò per trovarla ci vogliono gusto e velocità. Ma anche pazienza. Ci sono migliaia di premi nel mondo, ma pochi hanno la capacità di far conoscere davvero a tanti lettori l’opera prescelta. In questa particolare arena con un po’ di fortuna si riverbera il lavoro degli editori di qualità.

Nel numero scorso Margaret Atwood era protagonista in copertina, ha poi vinto il Booker Prize con I testamenti, Ponte alle Grazie, e abbiamo presentato Sigrid Nunez, vincitrice dell’ultimo National Book Award, il premio letterario più prestigioso negli USA, con L’amico fedele, Garzanti. Emanuele Trevi, in copertina a febbraio, ha poi vinto il premio Viareggio con Sogni e favole, Ponte alle Grazie. Va anche ricordato il premio Bancarella all’ultimo romanzo di Alessia Gazzola con Alice Allevi come protagonista: Il ladro gentiluomo, Longanesi. Oggi Alessia (siciliana pure lei) volta pagina e ci presenta Costanza, una madre che per mestiere scava nel passato per risolvere misteri sepolti tra le ossa.

Grande soddisfazione per il premio Campiello vinto da Andrea Tarabbia, con Madrigale senza suono, Bollati Boringhieri, ispirato a Gesualdo da Venosa, un musicista uxoricida vissuto a cavallo tra XVI e XVII secolo. E infine, a metà ottobre, quando tutti gli editori del mondo trattengono il respiro, il maestoso premio Nobel.

Sicuramente il più ambito, e vinto per il 2019 da Peter Handke, di cui Guanda presenta in queste pagine il nuovo romanzo, appena stampato e ancora croccante, dopo decenni di fiducia in questo autore.

Vi consiglio di leggere gli inviti alla lettura al centro della rivista, due esordi italiani che, partendo da storie vere quanto incredibili e dimenticate (o forse rimosse), ci stupiscono e appassionano. Non ci stupisce invece il consenso che hanno già incassato da tanti editori stranieri. Cerchiamo nuovi autori anche direttamente, tra chi ha voglia di mettersi alla prova tramite il torneo letterario Io Scrittore. Ogni anno, da questo torneo, che è anche una palestra gratuita e sincera per correggere le proprie insicurezze di scrittore, nascono uno o più autori. Alcuni di loro hanno cambiato vita grazie al successo letterario. Quasi un milione di royalties è stato nel tempo erogato ai vincitori. Ma, soprattutto, il torneo consente di ricevere decine di giudizi sul proprio manoscritto protetti da totale anonimato. Spesso più utili per essere migliori – anche se non il migliore, direbbe Vito Mancuso – delle diplomatiche risposte degli editori. Tra qualche mese si riparte.

Come di consueto, nelle pagine centrali di questo numero troverete anche la guida per andare in libreria a scoprire i libri che davvero volete regalare per Natale, oltre alle ultimissime novità.

Buona lettura!

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