“Il nostro caro ragazzo” di Edmund White racconta la storia di Guy, giovane ragazzo omosessuale, bellissimo, che lavora nel mondo della moda, prima a Parigi, poi a New York. Guy è ossessionato dalla propria bellezza, e dalla preoccupazione di perderla, anche se sembra non invecchiare mai…

Tra gli autori contemporenei, Edmund White è tra i più capaci di raccontare l’omosessualità attraverso la letteratura. Il nostro caro ragazzo (Fandango Editore) è il suo ultimo romanzo.

White, che ha vissuto a lungo in Italia, racconta la vita di Guy, un bellissimo diciassettenne francese che all’inizio degli anni settanta si trasferisce dalla città industriale di Clermont-Ferrand a Parigi per intraprendere la carriera di modello, sotto la guida del suo fidato manager Pierre-Georges.

edmund white

Tornano le tematiche care a Edmund White: la gioventù, la bellezza, il sesso, l’identità e le ossessioni che li circondano. Guy trascorre dieci anni nella capitale francese, segnati dal successo nel mondo della moda e dagli incontri con la buona società parigina, ma su proposta dell’agente, che intravede nel continente americano il territorio più fertile e redditizio dove imporre la bellezza del suo protégé, Guy si trasferisce a New York, dove è di fatto ambientato il romanzo, in un’epoca vivace e ricca, a cavallo tra gli anni settanta (la disco music, la liberazione sessuale, il movimento gay) e l’inizio degli anni ottanta (l’era reaganiana, l’esplosione dei top model, e infine, il dramma dell’Aids).

Il trasferimento negli Stati Uniti impone a Guy di affrontare una nuova vita da “straniero” in un paese che spesso trova sciatto e barbaro, anche se il confronto con il vecchio continente non è sempre a vantaggio di quest’ultimo. Ma non è solo la questione della propria “estraneità” al contesto a occupare la vita di Guy, bensì la preoccupazione che la propria bellezza svanisca. Questo, in fondo – la bellezza, il suo potere, la sua perdita – è il vero tema al centro del romanzo di Edmund White.

Guy, infatti, nonostante il trascorrere degli anni, come un Dorian Gray contemporaneo, sembra non invecchiare mai. A trent’anni suonati continua a spacciarsi per un ventenne, e la sua giovinezza a New York è ormai, per usare le parole di Edmund White, un “articolo di fede”. Ammirato da tutti, desiderato da uomini e donne, Guy vive un’esistenza da fiaba (lontana dalla povertà, dalla malattia, dalla deformità), in una sorta di sospensione, che però verrà interrotta da quattro diversi incontri, che avranno il pregio di imporgli scelte e impegno: il barone Édouard, un miliardario belga dedito alle pratiche sadomasochistiche; Fred, un produttore cinematografico, che a sessantacinque anni, sposato e con figli, vorrebbe diventare un gay giovane e attraente; Andrés, uno studente colombiano di Storia dell’arte, che si innamora follemente di Guy; infine, Kevin, un diciannovenne del Minnesota, di cui Guy diventerà l’amante/mentore.


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