A metà tra memoir e romanzo, “L’educazione sentimentale di AK-47” di Amitava Kumar racconta la storia di Kalaish, un ragazzo indiano che si trasferisce a New York nei primi anni ’80, alle prese con la difficile integrazione in un Paese molto diverso da quello in cui è cresciuto. A partire dall’atteggiamento nei confronti del sesso…

Kalaish è un indiano che, dal Bihar, uno Stato dell’India nord-orientale, si trasferisce a New York nei primi anni ’80 con una prestigiosa borsa di studio di dottorato. I primi amici che si fa in questa nuova città storpiano subito il suo nome in Kalashnikov e poi, per comodità, in AK-47.

Amitava Kumar

Nonostante Kalaish non sembri preoccupato per questa accoglienza, questi soprannomi contribuiscono al suo senso di spaesamento, già tipico di chi arriva da straniero negli Usa. In realtà, la sua confusione e la sua preoccupazione sono dovute a un’altra scoperta: nel Bihar, gli adolescenti e i giovani uomini possono parlare di sesso soltanto tra di loro, e gli amici di Kalaish sono tutti vergini. Tranne uno, ovviamente tempestato di domande alle quali può rispondere soltanto a modo suo. La parola sesso è bandita dalla vita pubblica, non compare nelle strade, nei cartelli pubblicitari, nei giornali.

Grande è dunque la sorpresa di Kalaish quando si rende conto che a New York se ne può parlare, certo, e si possono anche sfiorare, accompagnare, interpellare, addirittura abbracciare le amiche. E che in tv compare regolarmente una signora di mezza età, piccolina, con un accento straniero “simile a quello di Henry Kissinger”, la dottoressa Ruth, che parla di sesso, non solo liberamente, ma nei dettagli, dando a ciascuna “cosa” il suo nome scientifico.

Da questa scoperta Kalaish comincia la sua avventura nel conoscere tutte le altre cose, quelle necessarie per restare in un paese straniero, cose difficili da individuare, studiare, capire. Non solo per star meglio, ma per evitare di sbagliare, di offendere la sensibilità altrui.

L'educazione sentimentale di AK-47

Amitava Kumar è uno scrittore e giornalista (che collabora, tra gli altri, con The Guardian, Vanity Fair e New Yorker) nato ad Ara, ma cresciuto a Patna, città famosa per la sua corruzione e la povertà. Attualmente vive a Poughkeepsie, nello stato di New York, dove insegna al Vassar College. È l’autore di L’educazione sentimentale di AK-47 (Bollati Boringhieri, con la traduzione di Carlo Prosperi), un libro a metà tra memoir e romanzo, con un protagonista in cui non è così difficile identificarsi.

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