“Studiare Fisica richiedeva tutte le mie energie e la mia concentrazione, e la ribellione naturale per me consisteva nel cercare rifugio in un progetto totalmente antitetico e slegato: la scrittura di un romanzo”. Su ilLibraio.it Loreta Minutilli racconta la genesi del suo libro, “Elena di Sparta” e la sua passione per due mondi apparentemente antitetici: la scrittura e le scienze

Il personaggio di Elena di Sparta ha sempre solleticato la mia fantasia fin dai tempi in cui frequentavo il liceo classico e pensavo che avrei trascorso il resto della mia vita a tradurre il greco.

Ma è solo dopo aver cambiato completamente percorso di studi ed essermi iscritta alla facoltà di Fisica che sono riuscita a dar forma alla sua storia.

E probabilmente i due eventi non sono privi di correlazione.

Una volta detto addio a versioni e vocabolari, sono riuscita ad ascoltare davvero la voce di Elena che si insinuava, sempre più insistente, nelle pieghe dei miei pensieri, fra un problema di meccanica e un’equazione differenziale.

Nel caos dei primi esami da affrontare e nell’impatto con un mondo nuovo ed estraneo, per la prima volta nella mia vita popolato quasi solo da maschi, è successo qualcosa di ancora più incredibile. Ho iniziato a scrivere la storia che avevo sempre avuto in testa ma che non ero mai riuscita a buttare giù, e nel giro di pochi mesi l’ho anche portata a termine, senza tagli né censure, lasciando che si sviluppasse liberamente.

Uno scenario ancora inedito per me, che ero abituata a scrivere racconti, ma mi arrendevo davanti a trame più impegnative.

La storia di Elena, una donna quasi sola in un mondo tutto maschile, mi coinvolgeva personalmente. Mi sentivo simile a lei e la sua voce cominciava a suonarmi amichevole e vicina. La necessità di mettere su carta le parole che quella voce mi sussurrava era diventata la via di fuga perfetta dai pomeriggi di studio troppo intenso.

Mi era impossibile sopportare più di due ore di algebra lineare senza interrompermi e raccontare la vita di Elena. Credo, però, che se avessi avuto tutta la giornata libera e nessun impegno oltre quello di lasciar fluire le parole sul foglio mi sarei bloccata davanti alla pagina bianca.

Studiare Fisica richiedeva tutte le mie energie e la mia concentrazione, e la ribellione naturale per me consisteva nel cercare rifugio in un progetto totalmente antitetico e slegato: la scrittura di un romanzo.

Ben presto mi accorsi che in realtà i due ambiti tra cui mi sentivo contesa traevano vita e slancio l’uno dall’altro. Avevo iniziato a usare il rigore che era necessario impormi per superare gli esami di Analisi e Geometria per portare a termine la storia. Così come alcuni esercizi sbagliati non potevano essere una scusa per non sostenere un esame, allo stesso modo non potevo abbandonare il mio progetto solo perché quando ne rileggevo alcuni passaggi mi sembravano goffi e deboli.

Quando si studia una materia scientifica, l’approccio migliore per affrontare i problemi che appaiono insolubili è lasciarli da parte per qualche ora, dedicarsi ad altro e poi riguardarli con la mente più libera.

Cominciai quindi ad alternare esercizi di fisica e scrittura, traendo dagli uni la lucidità per giudicare imparzialmente l’altra. E viceversa.

L’alternanza tra studio e scrittura, che durante i miei anni da studentessa di Fisica si è imposta quasi più come una necessità che come una scelta consapevole, ha finito per dare i suoi frutti. Mi sono laureata e ho finito Elena di Sparta. Mi piace pensare che nessuno dei due obiettivi sarebbe stato raggiunto senza gli stimoli derivanti dall’altro.

In seguito, le cose si sono complicate. Quando ho cominciato a studiare Astrofisica ho capito, lezione dopo lezione, che il mondo accademico era per sua natura difficilmente conciliabile con qualsiasi altra passione. Ma ancora una volta ho deciso di cogliere la sfida e mescolare scienza e scrittura.

Verso un nuovo romanzo e una nuova laurea.

Dopotutto, cosa c’è di più soddisfacente che ritagliarsi una strada personale in un percorso che sembra già segnato?

Elena di Sparta Loreta Minutilli

IL LIBRO E L’AUTORE – Loreta Minutilli, nata a Bari nel 1995, è l’autrice di Elena di Sparta (Baldini + Castoldi). Appassionata di scienza (studia infatti astrofisica a Bologna), scrive un libro in cui, dopo dieci anni e il lungo assedio di Troia da parte dei Greci, Elena di Sparta viene riportata da Menelao. L’unica cosa che il greco fa è porle una domanda: perché? La risposta della donna è semplice: le sembrava l’unico modo per dimostrare a tutti l’esistenza di Elena di Sparta, l’unico modo che aveva di essere ascoltata. Esortata da Menelao, Elena inizia a raccontare la sua storia e a spiegare cosa l’ha spinta a scappare con Paride. La racconta, ma non per ammettere colpe, né per giustificarsi. Lo fa perché la sua storia, quella di una donna prigioniera del proprio corpo o identificata con esso agli occhi degli uomini, possa infine uscire dalle sue viscere e trovare pace. Questo romanzo è stato tra i nove finalisti del Premio Calvino e uno dei racconti dell’autrice, L’universo accanto, si è classificato tra i cinque finalisti del Premio Campiello Giovani 2015.

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