La scrittrice Isabella Santacroce, che spesso con i suoi romanzi ha fatto discutere, si rivolge al Papa: “La vita di un animale ha lo stesso valore della vita di un essere umano?”

“Caro Papa Francesco, Le scrivo per dare voce a quei volti che Lei non ha ricordato nel suo discorso vergognosamente antropocentrico per l’inizio dell’Expo: i volti degli animali. Avrebbe dovuto, perché all’Expo, a questa spietata mensa funebre, di quei volti sono esposti i corpi straziati, più o meno ornati, quasi fossero oggetti, soprammobili, souvenir e non creature assassinate per l’ingiustificabile piacere di appagare l’insaziabile acquolina della gola umana…”. Inizia così la lettera aperta pubblicata sulla sua pagina Facebook dalla scrittrice Isabella Santacroce (in libreria con Supernova, Mondadori).

E più avanti l’autrice, che spesso è intervenuta su questi temi, sottolinea, sempre rivolgendosi al Papa: “(…) Non ha speso una sola parola sull’animalicidio, su questo infame e terrificante olocausto perpetrato quotidianamente dagli esseri umani nei confronti della vita”. Più avanti la Santacroce, che spesso con i suoi romanzi ha fatto discutere, pone a Bergoglio quattro domande: “La vita di un animale ha lo stesso valore della vita di un essere umano? La voglia di vivere un animale ha lo stesso valore della voglia di vivere di un essere umano? II dolore provato da un animale ha lo stesso valore del dolore provato da un essere umano? Il loro amore ha lo stesso valore del nostro amore?”. E chiude la sua lettera citando la preghiera per gli animali di San Basilio Magno…

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