Sono circa 700 i film girati a Venezia: non potendo raccontarveli tutti, vi accompagniamo in un’ideale passeggiata sui luoghi che hanno fatto da sfondo (o sono stati protagonisti) di alcune delle scene più indimenticabili o curiose…

Sono circa 700 i film girati e ambientati a Venezia: non potendo raccontarveli tutti, vi accompagniamo in un’ideale passeggiata sui luoghi che hanno fatto da sfondo (o sono stati protagonisti) di alcune delle scene più indimenticabili o curiose.

1. Stazione di Santa Lucia

Ovvio punto d’inizio di numerosi film, dal drammatico Anonimo veneziano (1970) al romantico-avventuroso The Tourist (2010), ma particolarmente indimenticabile come il luogo in cui il gondoliere più inverosimile della storia del cinema (Alberto Sordi, con tanto di accento veneto) «aggancia» le turiste straniere in Venezia, la luna e tu (1958).

2. Campo del Ghetto Novo, Cannaregio

Il 29 marzo 1516, il doge Leonardo Loredan decide di radunare circa settecento ebrei, di origine tedesca e italiana, in un’isola della città, un tempo sede di fonderie (getàr, cioè «fondere» sarebbe all’origine della parola «ghetto»). Ed è proprio nel grande campo del Ghetto Novo (in cui ci sono ancora ben tre sinagoghe) che Luchino Visconti ambienta l’inizio della passione tra la contessa Livia Serpieri (Alida Valli) e il tenente austriaco Franz Mahler (Farley Granger) in Senso (1954).

senso visconti

3. Canal Grande

Il 25 ottobre 1896, l’operatore Alexandre Promio sale su una gondola e realizza la prima carrellata della storia del cinema, riprendendo le barche e gli uomini al lavoro. Da allora, il Canal Grande e i suoi oltre 170 palazzi sono apparsi in decine di film. Nella Ca’ d’Oro (Cannaregio, 3932) sono ambientate alcune scene di Giulietta e Romeo di Renato Castellani (1954, vincitore del Leone d’Oro). Nel Talento di Mr. Ripley (1999), l’appartamento veneziano di Ripley è addirittura la fusione di due palazzi affacciati sul canale: Ca’ Sagredo in campo Santa Sofia, 4198 (in rovina all’epoca delle riprese) e Ca’ da Mosto, Cannaregio, 5631. L’ufficio di Drax in Moonraker – Operazione spazio (1979) è a Ca’ Rezzonico (fondamenta Rezzonico, 3136) e si trova vicino al ponte di Rialto il palazzo che crolla in un altro film di James Bond, Casino Royale (2006). Per girare Il mercante di Venezia (2004), Al Pacino e il regista Michael Radford si sono invece limitati a far chiudere al pubblico il ponte e un tratto del Canal Grande per qualche ora. Sempre in questa zona (nel mercato di Rialto) è stata ambientata la scena di The Tourist (2010) in cui Johnny Depp si lancia da una terrazza su una bancarella. Nel film è ben riconoscibile anche Palazzo Pisani Moretta (Sestiere San Polo, 2766). La scena finale del Casanova (2005) di Lasse Hallström, con Heath Ledger, è una spettacolare regata sul Canal Grande con decine di imbarcazioni, proprio come quella di Canal Grande (1943), che venne girata a colori benché il film fosse in bianco e nero. Sempre lungo il canale, nell’aprile 2015, Ron Howard ha girato alcune scene di Inferno (2016). E ancora: Anonimo Veneziano (1970), Identificazione di una donna (1982), Viaggi di nozze (1995), Dieci inverni (2009)…

il mercante di venezia

4. Chiesa di San Stae, campo San Stae

Le barche funebri che chiudono A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973) approdano davanti a questa chiesa, affacciata sul Canal Grande e dall’imponente facciata barocca. Se vi trovate sul vaporetto della linea 1, vale la pena fermarsi per ammirare il panorama del canale da un punto di vista insolito.

5. Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, Cannaregio

Piccola e bellissima, ornata di marmi policromi (secondo la leggenda, sottratti alla costruzione della basilica di San Marco), venne scelta da Orson Welles per il matrimonio di Otello e Desdemona in Otello (1952). Il negozio di fiori (che purtroppo non esiste) in cui lavora Licia Maglietta in Pane e tulipani (1999) si trova nel campo proprio dietro la chiesa.

6. Chiesa di San Barnaba, campo San Barnaba, Dorsoduro

Nei sotterranei di questa chiesa (completamente ricostruiti in studio), Indiana Jones trova la «X che (non) indica (mai) il punto dove scavare» in Indiana Jones e l’ultima crociata (1989). Sembra che il regista abbia scelto proprio San Barnaba come omaggio a David Lean che, nel campo antistante la chiesa, girò la scena più celebre di Tempo d’estate (1955).

INDIANA JONES E L’ULTIMA CROCIATA

7. Campo San Barnaba, Dorsoduro

In Tempo d’estate (1955), Jane Hudson (Katharine Hepburn) è un’americana in vacanza a Venezia e si aggira per la città con la sua cinepresa; tuttavia, proprio mentre sta riprendendo il negozio del fascinoso Renato De Rossi (Rossano Brazzi) in campo San Barnaba, cade inavvertitamente nel rio de San Barnaba. Hepburn non si riprese mai del tutto dall’infezione agli occhi causata dal contatto con l’acqua di Venezia (temendo qualcosa del genere, l’attrice aveva litigato aspramente col regista perché non voleva interpretare quella scena). Campo San Barnaba appare anche in The Italian Job (2003), remake di Un colpo all’italiana (1969).

Katharine Hepburn, tempo d'estate

8. Basilica di Santa Maria della Salute, campo della Salute, Dorsoduro

Nel 1630, dopo che circa centomila veneziani erano stati uccisi dalla peste, il Senato della città fece voto alla Madonna di costruire una chiesa a lei dedicata. Cinquant’anni dopo, la chiesa era finita ed era così grande che, spiega uno storico del XIX secolo, «nelle fondamenta s’impiegarono un milione e duegentomila travi». In questa chiesa si riunisce la setta degli Illuminati in Lara Croft: Tomb Raider (2001), benché la stanza che appare sia la Painted Hall dell’Old Royal Naval College, a Londra. È inoltre la chiesa che si vede alle spalle di Ripley nel suo dialogo col padre di Dickie nel Talento di Mr. Ripley (1999), dialogo che si svolge sulla terrazza dell’Hotel Westin Europa & Regina. Ed è pure alle spalle di Susan Sontag in Zelig (1983); un cameo forse ottenuto da Allen con l’inganno, facendo cioè credere a Sontag che Leonard Zelig fosse realmente esistito.

9. Hotel Gritti Palace, campo Santa Maria del Giglio

Costruito nel 1475 su commissione del doge Andrea Gritti come palazzo di famiglia, diventato poi residenza degli ambasciatori vaticani e infine, all’inizio del XIX secolo, trasformato in hotel, ha visto passare nelle sue stanze John Ruskin, Ernest Hemingway, Somerset Maugham e, più di recente, Woody Allen, che ha voluto immortalarlo in Tutti dicono I Love You (1996).

10. Teatro La Fenice, campo San Fantin

Dopo aver rinunciato ad avere come protagonisti Ingrid Bergman e Marlon Brando, Luchino Visconti fu anche costretto a tagliare la scena iniziale di Senso (1954) che si svolgeva in piazza San Marco. Il film quindi inizia durante una rappresentazione del Trovatore alla Fenice, mostrando il teatro in tutto il suo splendore prima del devastante incendio del 29 gennaio 1996. L’edificio attuale è stato ricostruito (anche grazie a quella sequenza) e riaperto nel 2003. Ironicamente il nome «la fenice» deriva dal fatto che il teatro era già stato parzialmente distrutto da un incendio nel 1836 e poi era «risorto».

11. Palazzo Contarini del Bovolo

Secondo la leggenda, è la casa di Desdemona. In dialetto, bovolo significa «guscio di lumaca» e si riferisce alla straordinaria scala, realizzata alla fine del XV secolo in stile neobizantino e con funzione prevalentemente decorativa. Nell’Otello (1952), Orson Welles sceglie il palazzo come casa di Brabanzio (non a Venezia, ma a Cipro) e gli conferisce una rinnovata (e meritatissima) popolarità.

Otello

12. Piazza San Marco e basilica di San Marco

La gondola-hovercraft di James Bond in Moonraker – Operazione spazio (1979) è di certo il mezzo di trasporto più singolare che abbia mai attraversato piazza San Marco (e forse uno dei più pericolosi, dato che Roger Moore si ribaltò diverse volte). E non è l’unica volta in cui James Bond si aggira da queste parti: nello stesso film appare la Torre dell’Orologio che domina il lato nord della piazza (ma gli interni sono ricostruiti); in Casino Royale (2006), l’hotel di Bond ha un’invidiabile vista proprio su piazza San Marco (peccato che quell’hotel non esista: le scene sono state girate nel Museo di Storia Naturale di Praga). È una piazza avvolta nella nebbia quella che Nosferatu (Klaus Kinski) attraversa nel bizzarro Nosferatu a Venezia (1986), mentre Orson Welles sceglie la facciata laterale a sud della basilica per un drammatico dialogo tra Brabanzio e Otello (Otello, 1952). La scena finale del Talento di Mr. Ripley (1999) si svolge ai tavolini del caffè Florian (piazza San Marco, 57), il più antico d’Italia, aperto il 29 dicembre 1720. All’epoca si chiamava «Venezia Trionfante» ma, dopo la caduta della Repubblica di Venezia (1797), il suo gestore, Valentino Floriano Francesconi, gli diede il nome che porta tuttora. Nelle sue sale, si sono seduti Carlo Goldoni, George Byron, Stendhal, Charles Dickens, Friedrich Nietzsche, Gabriele d’Annunzio… Più di recente, Paolo Sorrentino ha girato nella piazza alcune scene della serie Il giovane papa, con Jude Law e Diane Keaton. Singolare e interessante è il breve documentario Io e Piazza San Marco (1972), in cui Goffredo Parise definisce la piazza «la più grande opera d’arte della vita».

13. Piazzetta San Marco e Palazzo Ducale

Numerose scene dell’Otello (1952) di Orson Welles sono ambientate qui (benché girate, come tipico di Welles, in tempi diversi, a seconda delle disponibilità economiche del regista): un dialogo tra Otello e Iago nella piazzetta; l’arrivo dei messaggeri (nel cortile di Palazzo Ducale); i senatori veneziani sulla Scala dei Giganti; Desdemona (Suzanne Cloutier, scelta dopo aver scartato – pare – altre undici attrici) che attraversa la loggia del palazzo per andare a difendere Otello davanti al Senato… L’inizio di Eva (1962) di Joseph Losey è una lunga panoramica ad arco della piazzetta e si conclude sulla colonna d’angolo di Palazzo Ducale, dove si trovano le statue di Adamo ed Eva. In Le ali dell’amore (1997), Kate (Helena Bonham Carter) attraversa la piazzetta insieme con Merton (Linus Roache).

14. Hotel Danieli, Riva degli Schiavoni

L’antico Palazzo Dandolo venne acquistato all’inizio del XIX secolo dal friulano Giuseppe Dal Niel (soprannominato Danieli) che lo trasformò in un lussuosissimo hotel. Oltre ad aver ospitato Wolfgang Goethe, Richard Wagner e Honoré de Balzac ed essere stato il palcoscenico della tumultuosa relazione tra George Sand e Alfred de Musset (nella camera numero 10), è stato usato da Vittorio de Sica nel suo ultimo film, Il viaggio (1974), interpretato da Sophia Loren e Richard Burton; appare inoltre in Moonraker – Operazione spazio (1979) (è l’albergo di Holly Goodhead) e Joseph Losey in Eva (1962) vi ambienta l’episodio cruciale della triste relazione tra Eve (Jeanne Moreau) e Tyvian (Stanley Baker). È anche l’hotel in cui trascorrono la prima – tragicomica – notte di nozze Raniero Cotti Borroni (Carlo Verdone) e Fosca (Veronica Pivetti) in Viaggi di nozze (1995).

15. Arsenale, Fondamenta dell’Arsenale

Formidabile complesso di cantieri, officine e magazzini, è stata la più grande «fabbrica» europea in epoca pre-industriale, in grado di dare lavoro a 16.000 persone, il vero nucleo della potenza navale veneziana. In Senso (1954) diventa la caserma in cui la contessa Livia (Alida Valli) va a cercare il suo amante, il tenente Mahler (Farley Granger): vi entra attraverso la gigantesca porta di Terra (detta anche porta Magna).

16. Grand Hotel des Bains, Lungomare Marconi 17, Lido di Venezia

Costruito nel 1900, nel 1911 vi soggiorna Thomas Mann che lo sceglie poi come ambientazione per il suo romanzo breve La morte a Venezia. Luchino Visconti nel suo Morte a Venezia (1971) ovviamente rispetta la scelta di Mann, anzi riporta l’hotel al suo splendore originario grazie a una valanga (sei camion) di oggetti e di mobili Art Nouveau. Ed è proprio ricordando il film di Visconti che Anthony Minghella, nel Paziente inglese (1996), «trasforma» il des Bains nello Shepheard Hotel… al Cairo. Famoso anche per aver ospitato Adolf Hitler nel giugno 1934, in occasione del suo incontro a Venezia con Mussolini, l’hotel è al momento chiuso.

17. Hotel Excelsior, Lungomare Marconi 41, Lido di Venezia

Inaugurato il 21 luglio 1908 (e realizzato in meno di due anni), è proprio sulla sua terrazza che, nel 1932, si svolge la prima edizione della Mostra del Cinema (con film come Grand Hotel, Frankenstein e Gli uomini… che mascalzoni!) Oggi però è ricordato soprattutto perché Sergio Leone vi ha ambientato una sequenza indimenticabile di C’era una volta in America (1984): il ristorante «di Long Island» che Noodles (Robert De Niro) riserva per la sua serata con Deborah (Elizabeth McGovern) è infatti in realtà l’elegantissima Sala degli Stucchi di questo hotel.

18. Casa dei tre oci, Isola della Giudecca

Le tre grandi finestre (i tre «occhi») di questa singolare abitazione, costruita all’inizio del XX secolo, furono volute dal pittore Mario de Maria come simbolo dei tre membri della sua famiglia (lui stesso, la moglie e il figlio). Da sempre luogo caratterizzato da un’intensa attività culturale (ha ospitato, tra gli altri, Giorgio Morandi, Lucio Fontana e Renzo Piano), diventa nel film Anonimo veneziano (1970) la casa del protagonista, Enrico (Tony Musante), che conduce la moglie Valeria (Florinda Bolkan) fin sulla terrazza della casa, da cui si vede l’intera città.

19. Calle Piscina Sant’Agnese, Dorsoduro

Per sfuggire alla calura, la turista americana Jane Hudson (Katharine Hepburn) in Tempo d’estate (1955), si rinfresca alla fontanella di questa strada («piscina» significa infatti una strada relativamente ampia, ottenuta grazie all’interramento di uno o più laghetti). In omaggio al film di Lean, Woody Allen fa fare jogging a Julia Roberts proprio lungo questa «piscina» in Tutti dicono I Love You (1996) e, nello stesso film, lui stesso attraversa campo Santo Stefano, proprio come fa Jane in un’altra scena di Tempo d’estate.

20. Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, campo San Nicolò, Dorsoduro

Una delle chiese più antiche di Venezia, il cui nome probabilmente deriva dalla povertà del sestiere (mendicoli significa «mendicanti»). In contrasto, l’interno appare ricchissimo, dalle statue degli apostoli in legno dorato al soffitto affrescato e ai numerosi dipinti. Il restauro cui venne sottoposta negli anni ’70 offrì a Nicolas Roeg l’occasione perfetta per… risparmiare e ambientarvi il suo A Venezia… un dicembre rosso shocking (1973), dato che John Baxter (Donald Sutherland), il protagonista del film, è appunto un restauratore. L’unica «aggiunta» alla chiesa fu il mosaico cui John lavora e dal quale cade rovinosamente (una scena girata senza controfigura).

Film citati (in ordine cronologico):

Panorama du Grand Canal pris d’un bateau (Promio, 1896)
Canal Grande (Di Robilant, 1943)
Otello (Welles, 1952)
Senso (Visconti, 1954; da un racconto di Arrigo Boito)
Giulietta e Romeo (Castellani, 1954)
Tempo d’estate (Lean, 1955)
Venezia, la luna e tu (Risi, 1958)
Eva (Losey, 1962)
Un colpo all’italiana (Collinson, 1969)
Anonimo veneziano (Salerno, 1970)
Morte a Venezia (Visconti, 1971; dal romanzo di Thomas Mann)
Io e Piazza San Marco (Emmer, 1972)
A Venezia… un dicembre rosso shocking (Roeg, 1973; da un racconto di Daphne du Maurier)
Il viaggio (de Sica, 1974)
Moonraker – Operazione spazio (Gilbert, 1979; dal romanzo Moonraker: il grande slam della morte di Ian Fleming)
Identificazione di una donna (Antonioni, 1982)
Zelig (Allen, 1983)
C’era una volta in America (Leone, 1984; dal romanzo di Harry Grey)
Nosferatu a Venezia (Caminito, 1986)
Indiana Jones e l’ultima crociata (Spielberg, 1989)
Viaggi di nozze (Verdone, 1995)
Tutti dicono I Love You (Allen, 1996)
Il paziente inglese (Minghella, 1996; dal romanzo di Michael Ondaatje)
Le ali dell’amore (Softley, 1997; da un romanzo di Henry James)
Pane e tulipani (Soldini, 1999)
Lara Croft: Tomb Raider (West, 2001)
The Italian Job (Gray, 2003)
Il mercante di Venezia (Radford, 2004)
Casanova (Hallström, 2005)
Casino Royale (Campbell, 2006; dal romanzo di Ian Fleming)
Dieci inverni (Mieli, 2009)
The tourist (von Donnersmarck, 2010)
Inferno (Howard, 2016; tratto dal romanzo di Dan Brown)
Il giovane papa (Sorrentino, 2016)

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