È comune trovare film e serie tv basati su romanzi, ma cosa succede quando una storia breve viene trasformata in un lungometraggio?

È molto comune trovare film tratti da libri. E non è certo una novità: da sempre gli sceneggiatori si sono lasciati ispirare dalle storie dei romanzieri, rielaborandole e adattandole al linguaggio cinematografico. Gli esempi potrebbero essere innumerevoli, dal classico Colazione da Tiffany di Blake Edwards, tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote, al più recente American Pastoral diretto e interpretato da Ewan McGregor e basato su Pastorale americana di Philip Roth. Ma questi sono soltanto due titoli significativi di una lista lunghissima di film, alla quale, ultimamente, bisognerebbe aggiungere anche alcune serie tv, come per esempio The Handmaid’s Tale, ispirata a Il racconto dell’ancella, dell’autrice canadese Margaret Atwood.

Quello che invece sembra più interessante, come riporta il sito LitHub, è individuare film tratti da racconti. E non tanto perché non ce ne siano (anzi, l’articolo ne presenta ben 31), ma perché trasformare un testo breve in lungometraggio comporta sicuramente un lavoro differente.

Nell’elenco, in cui vengono confrontate le lunghezze dei racconti originali con le lunghezze dei loro adattamenti cinematografici, compaiono, tra gli altri, 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, basato su The Sentinel di Arthur C. Clarke, e L’ultima volta che vidi Parigi di Richard Brooks, il cui soggetto prende spunto da Babylon Revisited, un racconto di Francis Scott Fitzgerald pubblicato originariamente su The Saturday Evening Post.

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Ci sono anche Minority Report, film diretto da Steven Spielberg e liberamente tratto dall’omonimo racconto di fantascienza di Philip K. DickI gangsters, film noir del 1946 che si basa su The Killers di Ernest HemingwayJindabyne, da Con tanta di quell’acqua a due passi da casa di Raymond Carver e Blow-Up di Michelangelo Antonioni, basato su Las babas del diablo di Julio Cortázar.

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