“Con il ministero dell’Istruzione vorremmo proseguire con il contributo annuale al Salone di Torino, ma senza far entrare i due ministeri nella Fondazione”, spiega a ilLibraio.it ha il ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini – Il punto della situazione in vista delle edizioni 2018 del Salone e di Tempo di Libri, in un clima più sereno rispetto ai mesi scorsi

Appaiono lontani i tempi della “guerra dei saloni” e delle polemiche quotidiane sulla querelle Torino-Milano, cominciata a inizio estate 2016; i mesi dei botta e risposta a distanza tra politici, editori e addetti ai lavori.

Ora è il momento di lavorare all’edizione 2018 del Salone del Libro di Torino (dopo il successo della 30esima), in programma al Lingotto dal 10 al 14 maggio 2018, e alla seconda di Tempo di Libri, la nuova fiera milanese, voluta dall’Associazione Italiana Editori, che si terrà dall’8 al 12 marzo dell’anno prossimo nella più centrale Fieramilanocity, rispetto al periferico polo fieristico di Rho.

A Milano non solo è cambiata la location, ma negli ultimi mesi è arrivato anche un nuovo presidente dell’Aie: Ricardo Franco Levi, che ha preso il posto di Federico Motta, e che si appresta a sostituire Renata Gorgani alla presidenza della Fabbrica del Libro (joint venture costituita da Fiera Milano e da Ediser, società di servizi dell’Aie). Con l’arrivo di Levi sono cambiati i toni, meno accesi, ed è cambiata la guida della Fiera: Chiara Valerio ha lasciato, non senza amarezza, la responsabilità del programma generale, e Andrea Kerbaker ha assunto la direzione di Tempo di Libri.

Nonostante i toni dialoganti, Levi ha incassato il no dell’Osservatorio degli editori indipendenti, per organizzare, in contemporanea e nella stessa sede, pur tenendo distinti i marchi, Book Pride e Tempo di Libri. La manifestazione promossa dall’Odei, alla quarta edizione, resta fissata dal 23 al 25 marzo 2018, presso lo spazio Base, in zona Tortona. Tra l’altro, per la prima volta potrà contare su un direttore creativo: la scelta è caduta sullo scrittore palermitano Giorgio Vasta, che in passato a Milano aveva curato il festival “Roland. Macchine e animali” (con Marco Peano).

Staremo vedere come verrà organizzata, quanti editori coinvolgerà, quali novità presenterà (Levi, a Repubblica, nei giorni scorsi ha anticipato lo spostamento della chiusura serale alle 22) e, soprattutto, come verrà accolta dai lettori la seconda volta di Tempo di Libri. Quella decisiva, forse, per il futuro della manifestazione.

Dall’altra c’è il Salone, diretto dall’energico Nicola Lagioia, che si prepara alla 31esima edizione, e che deve però risolvere una serie di questioni aperte. Dalla Regione Piemonte dovrebbe arrivare un contributo pari a un milione e mezzo di euro, fondamentale per la Fondazione per il Libro, che necessita di una ricapitalizzazione. L’Assemblea dei Soci che si è tenuta lo scorso 12 settembre, sotto la presidenza di Sergio Chiamparino, ha riconfermato l’assetto uscente, con Massimo Bray alla Presidenza della Fondazione, Mario Montalcini, Luciano Conterno e Piero Gastaldo. Per il Collegio dei Revisori dei Conti è stato confermato il regime di prorogatio. Un mandato breve, “in attesa di acquisire gli esiti delle due valutazioni commissionate per decidere gli indirizzi futuri riguardo la Fondazione: la valutazione economica del marchio del Salone Internazionale del Libro, affidata allo Studio Jacobacci & Partners, e lo studio e redazione del piano industriale, affidato alla società Deloitte”. L’appuntamento è per l’Assemblea del 19 ottobre.

In attesa di questo passaggio importante, ilLibraio.it ha chiesto al ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, che spesso è dovuto intervenire nei mesi delle polemiche tra Torino e Milano, ma che da tempo è in silenzio in relazione al delicato argomento, se il suo ministero continuerà a finanziare (insieme al Miur) il Salone: “Con il ministero dell’Istruzione vorremmo proseguire con il contributo annuale, ma senza far entrare i due ministeri nella Fondazione”, la risposta del ministro, in attesa delle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane.

 

 

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