In Italia troppi Comuni mantengono regolamenti di polizia urbana che vietano o limitano il gioco all’aperto ai più piccoli…

Più volte abbiamo raccontato l’importanza del gioco all’aperto per i bambini di oggi, circondati dai gadget digitali, tra smartphone e videogiochi. Da Nord a Sud, però, in Italia troppi Comuni mantengono regolamenti di polizia urbana che hanno ormai decenni di vita, e che vietano o limitano il gioco all’aperto ai più piccoli, che si tratti di bambini o di ragazzi.

Consapevole di questo problema, il quotidiano Repubblica ha lanciato un appello in rete, che vogliamo rilanciare, in cui, in occasione del 25esimo anniversario della Convenzione Onu sui diritti di infanzia e adolescenza, si chiede ai cittadini di fotograre e inviare al giornale (alla mail fotolettori@repubblica.it) i cartelli in giro per l’Italia che vietano (o consentono) il gioco all’aperto.

Sempre su Repubblica si spiega che, mentre città come Roma, Torino, Milano, Genova “hanno preso i propri regolamenti di polizia urbana e li hanno riscritti, a misura di bambino, la maggior parte dei Comuni italiani mantiene in vigore il divieto di giocare in piazza, che risale agli anni Trenta”.

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