Torna la rubrica #6libridiseparazione, a cura di Cristina Prasso, che applica la teoria dei 6 gradi di separazione al mondo della letteratura e del cinema. Con risultati sorprendenti…

Conoscete la teoria secondo cui ogni persona nel mondo è collegata a un’altra da sei gradi di separazione? Ecco, noi ci siamo divertiti a collegare due famosi registi attraverso sei… libri di separazione. Ma la nostra è soltanto una delle molte connessioni possibili. Perché non giocate a trovarne altre da condividere con i vostri amici e con gli altri lettori de IlLibraio.it?

Ecco 6 libri che “separano” due grandi registi come D.W. Griffith e J.J. Abrams…

1) «Tanto vale che mi rubiate il portafoglio! Non incasserà un centesimo!» Questo il commento del produttore Adolph Zukor davanti a Giglio infranto di D.W. Griffith, delicata storia d’amore tra una povera ragazza londinese e un giovane cinese, basata su un racconto di Thomas Burke, The Chink and the Child, pubblicato nel 1916. E invece il film è un enorme successo, sia di pubblico (incassa un milione di dollari nei primi sei mesi) che di critica, anche grazie alla famosa «scena dell’armadio», la cui influenza si spingerà fino a Shining di Stanley Kubrick. Il film esce nel 1919 e sarà uno degli ultimi degli oltre 500 diretti da Griffith.

2) Nel 1919 si assegna per la seconda volta il premio Pulitzer a un testo di narrativa: a conquistarlo è Booth Tarkington con il romanzo I magnifici Amberson, che sarà portato sullo schermo da Orson Welles nel 1942 (il film uscirà in Italia nel 1946 col titolo L’orgoglio degli Amberson). Massacrato dalla RKO (che ne tagliò 50 minuti e stravolse il finale), il film rimarrà uno degli episodi più amari nella vita di Welles che, si racconta, piangeva ogni volta che gli capitava di vederlo in televisione.

3) Nel 1943, Orson Welles e l’attore Joseph Cotten scrivono la sceneggiatura per un film tratto da Terrore sul Mar Nero, la spy story di Eric Ambler pubblicata nel 1940. Welles dovrebbe anche dirigerlo, ma è già impegnato con L’orgoglio degli Amberson e così, al suo posto, viene chiamato Norman Foster. Il risultato è comunque ricco di elementi che si possono ricondurre allo stile registico di Welles, sebbene lui stesso abbia sostenuto che, a causa della fretta, la persona più vicina alla macchina da presa in un certo momento assumeva il ruolo di regista per questa o per quella scena.

4) Il montatore di Terrore sul mar nero è Mark Robson, attivo a Hollywood per ben quarant’anni (dal 1939 al 1979) e regista di 34 film, tra cui diverse trasposizioni cinematografiche di romanzi: da I ponti di Toko-Ri (1954, dal romanzo di James A. Michener) ai Peccatori di Peyton (1957, dal romanzo di Grace Metalious) allo «scandaloso» La valle delle bambole (1967; dal romanzo di Jacqueline Susann).

5) La valle delle bambole esce nel 1966 e diventa subito un bestseller, (forse) grazie a un abile stratagemma della sua autrice: Jacqueline Susann si procura infatti un elenco delle librerie cui il New York Times si rivolge per stilare la sua classifica e compra un ingente numero di copie del suo romanzo, che balza al numero uno. Ma non è un fuoco di paglia: a oggi, sono infatti oltre 30 milioni le copie vendute da questo romanzo, che sconvolse l’opinione pubblica per la schiettezza con cui trattava argomenti quali il sesso, il consumo di droga e l’omosessualità. E la sua fama ha raggiunto addirittura lo spazio: in Rotta verso la Terra (Nimoy, 1986) infatti Kirk parla a Spock dell’«opera omnia» di Jacqueline Susann e di Harold Robbins.

6) Autore di enorme successo mondiale (750 milioni di copie vendute in cinquant’anni di carriera), definito il re indiscusso del «romanzo da aeroporto», ma oggi quasi dimenticato, Harold Robbins pubblica nel 1966 L’ultimo avventuriero, che subito minaccia di scalzare La valle delle bambole dalla cima della classifica. Una possibilità che l’intraprendente Jacqueline Susann vuole scongiurare a ogni costo. E così, prima si lancia in un «tour» che consiste nell’andare da una libreria all’altra e nascondere il romanzo di Robbins sotto il suo e poi, avendo saputo che Robbins avrebbe alloggiato al Beverly Hills Hotel, decide di regalare agli ospiti dell’albergo una copia della Valle delle bambole. Una strategia vincente: il 27 giugno 1966, giorno di nascita di J.J. Abrams, infatti, la classifica del New York Times vede al comando Jacqueline Susann e Harold Robbins si deve «accontentare» del secondo posto.

 

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