“In questi giorni, per varie ragioni, pensavo a come i protagonisti dei miei romanzi (indipendentemente dal tipo di storia che decido di raccontare) stiano invecchiando di pari passo con me”. Iacopo Barison si racconta su ilLibraio.it in occasione della pubblicazione de “Le stelle cadranno tutte insieme”

In questi giorni, per varie ragioni, pensavo a come i protagonisti dei miei romanzi (indipendentemente dal tipo di storia che decido di raccontare) stiano invecchiando di pari passo con me.

In Stalin + Bianca, il mio esordio, parlavo di un ragazzino neodiciottenne che soffre di attacchi d’ira, e la parabola narrativa coincideva col suo tentativo di diventare adulto, prendersi delle responsabilità e far fronte a una nuova fase della sua vita. Il libro, in realtà, era stato per me un modo di guardarmi indietro e provare a descrivere i problemi e le ansie di un’età anagrafica che avevo appena vissuto.

Le stelle cadranno tutte insieme, il mio secondo romanzo, molto diverso, mantiene integro quest’ultimo aspetto, ed è stato – di nuovo – terapeutico nel permettermi di affrontare il passato, l’autobiografia, i ricordi, il vissuto, seppur ogni cosa sia totalmente trasfigurata dalla finzione. Il libro parte da una domanda semplice: è giusto che l’amore e l’ambizione non abbiano dei confini? Provando a formulare una risposta, racconta il legame fra tre ragazzi che abbandonano la provincia con un solo obiettivo: diventare famosi. C’è Aria, che vede i morti intorno a lei. Poi c’è Danny Bogart, che è bisessuale e vuole fare l’attore. Infine c’è l’io narrante, che ama profondamente il cinema ma anche se stesso, e vorrebbe scrivere una sceneggiatura per vedere il suo nome comparire sul grande schermo. Il tutto tra fantasmi, misteriose sparizioni e avvistamenti UFO.

La vicenda segue i personaggi per circa dieci anni, dai quasi venti ai quasi trenta, in quel periodo dove chiunque, oggi, in un mondo così cambiato e schizofrenico rispetto a quello dei genitori, prova a far coincidere la realtà con i propri sogni di ragazzino. Ed è qui che in molti li vedono sfumare, o anche solo ridefinirsi, cambiare forma. Non è facile da accettare, quando succede. Il romanzo parla di questo ed altro, ma soprattutto di contrapposizioni. La razionalità di un mondo che si appoggia sempre di più alla sfera digitale, agli algoritmi, alla tecnologia, e al contempo convive con la cabala, gli oroscopi, gli UFO e l’esoterismo. Una serie di personaggi adulti fuori ma ragazzini dentro. E poi l’ambiguità sessuale di una generazione che non deve più conquistare nulla, o forse tutto, e una serie di sparizioni inspiegabili proprio nel mondo del cinema, che per antonomasia è quello della visibilità, della sovraesposizione al pubblico. Quindi la vita e la morte, ovunque, nascoste in bella vista. Non è un caso che il testo si apra con un decesso, quello del cane di Aria, Cinemascope, chiamato così per via della sua strana forma. “Si è addormentato e non si è più svegliato”, dice lei, terrorizzata, guardando il cadavere ai piedi del letto. Un romanzo che inizia con un primo scontro fra la morte – improvvisa, come spesso accade – e i protagonisti, che di colpo si trovano a doverla metabolizzare, impreparati, insieme al fatto che non sono più dei ragazzini, e stanno crescendo, o persino invecchiando, come le persone che gli stanno intorno. E come i loro sogni.

barison

L’AUTORE E IL SUO NUOVO ROMANZO – Iacopo Barison, classe ’88, ha fatto parlare con il suo libro d’esordio, Stalin + Bianca (Tunué), presentato al Premio Strega 2015, che diventerà un film per la regia di Daniele Ciprì. Il suo racconto Less, Plus è uscito su McSweeney’s, la prestigiosa rivista fondata da Dave Eggers. Ora Barison torna in libreria, questa volta per Fandango, con Le stelle cadranno tutte insieme.

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