Come ogni settimana, Silvia Zucca ci racconta storie in cui l’amore e l’astrologia s’intrecciano. Lei è l’autrice di “Guida astrologica per cuori infranti”, in uscita l’8 giugno, uno dei romanzi più attesi dell’anno, amato dai librai che l’hanno letto in anteprima e in corso di traduzione in tutto il mondo, Stati Uniti compresi…

Almeno una volta nella vita, siamo tutte state quell’amica cui qualcuno doveva assolutamente presentare il suo amico perché «era perfetto per lei».

«… E poi è anche lui è Bilancia. Proprio come te.»

Ammetto che, un po’ come tutti, ho sempre nutrito una campanilistica simpatia per il segno della Bilancia, avendoci dovuto convivere fin dalla nascita, cercando di guardarne i pregi e considerare con tenera indulgenza i difetti.

E quindi, confesso, ho ceduto a questo pseudo ricatto morale dell’appuntamento al buio solo per la curiosità di provare ad avere di fronte un tizio del mio segno. Chissà come, non mi era ancora mai capitato nella vita. E adesso so che probabilmente non ricapiterà mai più.

Ecco, devo dire che l’uomo della Bilancia ha messo a dura prova il mio amor proprio e la mia autostima.

Cioè, chi vorrebbe mai uscire con uno che non riesce a tirare fuori un’opinione propria neppure sotto tortura? L’uomo della Bilancia non potrebbe mai iscriversi a un corso di yoga, perché gli è impossibile assumere una posizione.

Certo, sarebbe assolutamente falso dire che non ne ha, di opinioni, perché lui ce le ha eccome, ma è troppo subdolamente gentile per renderle palesi. L’uomo della Bilancia somiglia più alla figura di quei gangster gentiluomini, fasciati nel loro gessato senza una grinza, che davanti ti fanno sempre un impeccabile sorriso, e poi mandano il loro scagnozzo a fare il lavoro sporco e fracassarti le gambe. Metaforicamente, eh!

L’uomo Bilancia te le manda a dire, insomma. Se è contrariato per qualcosa, se non gli piace quello che hai detto, se non gli va giù quello che gli hai risposto, sta sicura che te ne accorgerai. Magari dopo un giorno o due, ma te ne accorgerai. Quando meno te lo aspetti butterà lì un commento (sempre impeccabilmente signorile) su quanto sia sbagliata quella certa cosa che «certa gente fa» (e che tu gli hai detto che fai) portando con se una documentazione degna di Perry Mason e i migliori giudici di Forum, che attesti che la sua tesi è assolutamente ragionevole. (D’altra parte, ha avuto ben due giorni per sfogliare Internet e tutti i suoi archivi e creare così la sua arringa a effetto).

Quando non è così, ottiene comunque ragione grazie alla snervante arte del compromesso. Il vostro, naturalmente, anche se sembra che pure lui scenda a patti. Durante una discussione con lui, non distraetevi o vi ritroverete ad aver scelto voi stesse di lavargli e stirargli le camice, così lui «in cambio» vi farà rifare il letto e vi consentirà anche di preparargli i pasti.

E, ahimè, sebbene mi secchi ammetterlo, devo anche dire che in amore il Bilancia non brilla troppo per il suo fascino. Sebbene sia galante da far schifo, per dire, di quelli che ti aprono la portiera come fossero il maggiordomo di Quel che resta del giorno, gratta gratta ti accorgi che la sua è solo e semplicemente forma e veramente poco sostanza. Lo farebbe per chiunque, anche per la sua prozia novantenne, ma più perché «si fa così» e per avere l’apprezzamento degli altri, piuttosto che perché lei è mezza rimbambita e deve aiutarsi con due bastoni.

Senza parlare poi dell’indecisione che contraddistingue il segno come una bandiera alzata (rigorosamente a mezz’asta, certo, né su, né giù, per non far torto a nessuno…).

E visto che il mio Bilancia non faceva eccezione, fu «solo» dopo due mesi che effettivamente ci conoscemmo. Forse non era giusto chiamarmi. Forse avrebbe sbagliato i tempi. E se mi avesse telefonato in un brutto momento? E poi un appuntamento, così… insomma, era un po’ volgare… E men che meno lo si sarebbe potuto catalogare come un incontro fortuito, che fa invece così romantico. Insomma, eravamo ben lontani dalla perfezione di quegli incontri da film che ci piacciono tanto.

Il compromesso, ancora una volta, fu di «incrociarsi» fintamente per caso a casa sua, dove dava un piccolo rinfresco per gli amici, e dove si fece trovare, quando entrai, strategicamente posto accanto a un quadro simil Rothko, che si abbinava splendidamente al colore della sua camicia.

Mi offrì da bere, ostentando nonchalance, e si propose di farmi da anfitrione (disse proprio anfitrione!) proponendomi un giro nel suo bilocale per sfoggiare il notevole gusto con cui l’aveva arredato. Ad Architectural Digest sarebbero stati orgogliosi di lui.

Ma io? Il suo sguardo cercava approvazione e sostegno nella Bilancia che c’è in me. Viveva per quell’approvazione. Ovviamente non solo la mia, ma anche quella di tutti gli altri invitati, per cui un commento della mia amica sulla nuance delle tende del soggiorno lo mandò in sbattimento per una buona mezz’ora. Cosa voleva dire? Lo giudicava uno sciocco ad aver scelto le righe piuttosto che i puntini?

Scoprii nel corso della serata che i suoi valori andavano dalla moda alle misure estetiche e, sebbene sfoggiasse abbonamenti a riviste come il Times, in bella disposizione sul tavolo del soggiorno, i giornali più stropicciati erano quelli scandalistici nascosti nel bagno.

La prova del nove fu la lunga dissertazione che mi fece di quelle ex, che crudelmente non avevano capito nulla degli abissi della sua sensibile profondità. E sì che lui era stato così tollerante coi loro difetti: quel naso troppo lungo dell’ultima, per esempio. Non aveva potuto tacerlo, è vero, ma glielo aveva ripetutamente fatto notare solo per il suo bene. Dopotutto le rinoplastiche ora sono praticamente operazioni di routine. E le rughe d’espressione di quella ancora precedente? E poi che orrore i piedi grassocci, non trovavo?

Lo specchio dietro di lui, intanto, rifletteva su una diserzione impietosa dei sui capelli alla sommità del capo. E io, da buona Bilancia, mica riuscivo a staccare lo sguardo da lì. Ma potevo dirglielo senza recargli imbarazzo? Be’… dopotutto anche il trapianto di capelli è stato sdoganato da un po’, e magari avremmo potuto andarci insieme in qualche istituto di bellezza a farci il tagliando, io per i cuscinetti di cellulite che appuntò nella mia zona cosce, lui, be’ magari anche per quell’orecchio un po’ a sventola che fissavo in contemporanea alla piazza d’armi sulla testa.

Be’, un’altra cosa che imparai quella sera dell’uomo Bilancia è che i difetti li vede, sì, ma solo negli altri. Perciò mi ritrovai a tornare a casa di nuovo con la mia amica, e non seppi mai, per fortuna, cos’altro avrei potuto migliorare del mio aspetto per diventare il clone di Barbie.

SilviaZucca

IL LIBRO E L’AUTRICE – Guida astrologica per cuori infranti (Nord, in uscita l’8 giugno) è un romanzo irresistibile come la sua protagonista, Alice Bassi, trentenne tenera e pasticciona alla ricerca dell’anima gemella, e brillante come la sua autrice, Silvia Zucca, che dopo una vita da traduttrice ha deciso di esordire nella narrativa con una storia che vi conquisterà.

Visita il sito ufficiale: www.guidaastrologicapercuoriinfranti.it

SilviaZucca

L’autrice 

 
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LA PRIMA PUNTATA – Quello che gli Arieti non dicono

LA SECONDA PUNTATA – Toro (scatenato)

LA TERZA PUNTATA – Il Gemelli che visse due volte

LA QUARTA PUNTATA – Il Cancro mammone

LA QUINTA PUNTATA – Il Leone del palcoscenico

LA SESTA PUNTATA – Rain Vergine 

 

 

 

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