“Leggo continuamente e continuamente prendo appunti, e tutto va a finire nel bagaglio dal quale posso attingere”, racconta il cantautore IOSONOUNCANE, intervistato da ilLibraio.it sul suo rapporto con la lettura e i libri

Jacopo Incani, meglio conosciuto come IOSONOUNCANE, è tornato sulle scene la scorsa primavera con DIE. Cinque anni dal debutto La Macarena su Roma, ha creato un album in cui dà uguale importanza ai testi e alla loro tessitura musicale.

Ai primi di settembre è uscito uno split album in cui IOSONOUNCANE e i Verdena si sono divertiti a reinterpretare due canzoni dei loro ultimi dischi. Un’opera intitolata solo Split EP in cui IOSONOUNCANE ha rifatto i Verdena e viceversa. Un esperimento nato un po’ per caso, ma non il primo di questo genere a cui IOSONOUNCANE ha sottoposto le proprie canzoni. Recentemente, infatti, il suo singolo Stormi è stato remixato da 9 diversi artisti e dj italiani. Le nuove versioni dei brani sono state poi raccolte in Nove Stormi.

In occasione del suo ritorno sulle scene, abbiamo intervistato Incani – IOSONOUNCANE per parlare di letteratura e libri. E abbiamo scoperto il suo “rapporto quotidiano e intenso” con la lettura, che non può fare a meno di influenzare la sua musica, come ci ha spiegato lui stesso: “È una cosa dalla quale non posso prescindere, così come dall’influenza dei dischi ascoltati o i film visti. Alcune volte un libro può diventare il canovaccio sul quale costruire una nuova narrazione, altre è solo un’immagine fuggevole a rapirmi. Leggo continuamente e continuamente prendo appunti, e tutto va a finire nel bagaglio dal quale posso attingere”.

IOSONOUNCANE

Per quanto riguarda gli autori che più lo hanno colpito e influenzato durante la gestazione del disco risponde: “Tantissimi. Su tutti voglio citare Manlio Massole, poeta e minatore del mio paese, Buggerru. Le sue due raccolte poetiche – Risacca, del 1968, e Bethger – Il lungo dolore, del 1994 – hanno avuto un ruolo illuminante e fondamentale durante la scrittura di DIE“.

Un artista molto colto e legato alle proprie radici, IOSONOUNCANE, che sembra anche valutare molto l’aspetto artigianale del lavoro dell’artista. Convinzione che traspare quando gli chiediamo se ha mai pensato di scrivere un libro. Lapidaria la sua risposta: “Ho molto rispetto per il mestiere di scrittore e più in generale per i mestieri come percorsi di accumulo di saperi attraverso il lavoro. Credo infine che ci si dovrebbe impegnare a fare una cosa bene, non tante malissimo”.

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