Il ministro conferma l’appoggio a #unlibroèunlibro: “E’ una battaglia giusta”. L’Aie ringrazia: “Siamo molto fiduciosi che si possa arrivare a una rapida e condivisa approvazione dell’emendamento”

Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, via Twitter, ha appena annunciato di aver presentato l’emendamento del Governo per portare l’Iva degli e-book al 4%, equiparandola a quella dei testi cartacei, confermando dunque l’appoggio alla campagna social degli editori, #unlibroèunlibro. “Una battaglia giusta”, ha sottolineato il ministro.

L’APPREZZAMENTO DEGLI EDITORI – “Desidero esprimere come Presidente dell’Aie e a nome di tutti gli editori, gli autori e i sostenitori della campagna #unlibroèunlibro i nostri più sentiti ringraziamenti al ministro Franceschini, al Presidente Renzi e a tutto il Governo per aver accolto la forte istanza proveniente da tutto il mondo del libro e aver deciso di voltare pagina rispetto ad una discriminazione senza senso”, ha commentato Polillo,  aggiungendo: “Siamo molto fiduciosi che si possa arrivare a una rapida e condivisa approvazione dell’emendamento in considerazione dell’impegno profuso in queste fasi da parlamentari di maggioranza e di opposizione tra i quali gli onorevoli Piccoli Nardelli, Causi, Palmieri, Giordano, Caparini e Librandi che nei giorni scorsi avevano già presentato emendamenti in tal senso. Anche a loro va tutta la nostra gratitudine”.

ANCHE FORZA ITALIA IMPEGNATA – Sempre oggi, tra l’altro, è tornato a prendere posizione sulla vicenda Antonio Palmieri, primo firmatario (con gli onorevoli Palese, Milanato, Sandra Savino, Faenzi e Brunetta) della proposta di modifica presentata alla Legge di Stabilità: “Manteniamo saldamente il nostro emendamento per portare al 4% l’Iva sugli e-book. Continuiamo a confidare negli impegni assunti dal ministro Franceschini e vogliamo che la guida italiana del semestre europeo si chiuda con almeno un fatto positivo, l’equiparazione dell’Iva degli e-book a quella dei libri cartacei“.

EUROPA DIVISA – Nonostante la mobilitazione di editori e scrittori, stando ai retroscena de La Stampa, come abbiamo raccontato l’altro ieri, una decina di stati dell’Ue resterebbe però convinta che un libro di carta e uno elettronico siano due oggetti diversi che richiedono tassazioni differenti (qui tutti i dettagli sulla vicenda, ndr).

LO SCENARIO – Gli sviluppi di oggi, va precisato, non “garantiscono” però che l’Italia, al di là di quello che avverrà il prossimo 25 novembre al vertice formale dell’Ue a Bruxelles, andrà “automaticamente” in procedura di infrazione come la Francia. Sarà il Parlamento, infatti, a dare la sua indicazione nelle prossime settimane. E, ovviamente, servirà anche la volontà del premier Renzi. Certo, oggi è stato fatto un passo avanti significativo…

 

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