Joanne Harris – Garzanti – 445 pagine – ISBN:8811678714

Alcuni dei thriller più significativi di quest’anno sono costruiti attorno al sentimento di vendetta (e di rivalsa sociale) che sfocia in atti folli di violenza omicida. In questo filone si inseriscono due libri pregevoli, che spiccano per qualità di scrittura e per la forte carica emotiva trasmessa nelle pagine: mi riferisco all’eccellente romanzo d’esordio di Michael Cox, Il significato della notte, e all’ultima opera di Joanne Harris, La scuola dei desideri. La vendetta, in entrambe le storie, non è tanto una pulsione improvvisa che si manifesta subito dopo un torto – vero o presunto che sia – ma un sentimento che cresce con il passare degli anni, fino ad assumere i contorni dell’ossessione. L’abusato ossimoro “lucida follia” sintetizza al meglio il modus operandi dei personaggi di Cox e della Harris, certamente folli, e tuttavia capaci di adottare strategie formidabili e pianificare le loro azioni con grande raziocinio. Se il protagonista del romanzo di Cox intende vendicarsi di una persona in carne e ossa, un nemico con un nome e un volto ben definiti (reo di averlo privato di tutto, persino dell’identità), il personaggio creato dalla penna della Harris si accanisce invece contro un’istituzione, l’elitario college maschile St. Oswald, frequentato dai rampolli viziati di famiglie benestanti. St. Oswald è la sua “scuola dei desideri”, una meta inarrivabile per il figlio di un portiere costretto a guardare, dalle stanze polverose della portineria, ragazzi vestiti di tutto punto, con divise appena stirate e con l’aria annoiata di chi ha tutto. L’invidia per la condizione privilegiata dei suoi coetanei, gli episodi di bullismo di cui è vittima in una scalcinata scuola dei quartieri popolari (agli antipodi dell’idealizzata St. Oswald) e la precaria situazione familiare sono i semi che generano l’odio e lo condurranno, in età adulta, a concepire la più clamorosa delle vendette. È sempre buona norma, per non guastare il piacere del lettore, dire il meno possibile di una storia, ma quest’avvertenza è quasi un obbligo nel presente caso, perché tutta la raffinata costruzione della Harris poggia su una sorpresa, a cui è meglio non fare il minimo accenno. Basterà dire che l’autrice del bestseller Chocolat ha congegnato una trama a doppia faccia – con duplice narratore – che esplora le zone d’ombra di una scuola esclusiva, ammalata di perbenismo, dove niente è come sembra. Un giallo psicologico di grande effetto che ha il suo punto forte nello studio delle dinamiche sociali e dei comportamenti deviati. Un inquietante ritorno ai tempi della scuola.

21 dicembre 2006

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