Al centro della “Stagione Ribelle 2017/2018” della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ci saranno una serie di temi: cittadinanza, democrazia, lavoro, sostenibilità, città, diseguaglianze – I dettagli

“(…) La Stagione di attività che ci aspetta abbiamo voluto definirla Ribelle per due diverse ragioni: una relativa ai contenuti propri della programmazione e l’altra per la valenza politica che attribuiamo a questo termine, adattata però al tempo presente. Il ribelle è oggi colui che una volta si sarebbe definito un normale cittadino interessato alle cose, attento al mondo che gli sta attorno, curioso di conoscere, di ascoltare e di partecipare”Massimiliano Tarantino, segretario generale della Fondazione Feltrinelli (che ilLibraio.it ha intervistato nei mesi scorsi, ndr), presenta così la prima “stagione” della “nuova” Fondazione. E aggiunge: “A lungo la parola ribelle è stata associata a ‘solitario’. I ribelli erano quelli che protestavano e si muovevano in ‘direzione ostinata e contraria’, spesso senza il favore di chi li circondava in una condizione segnata dalla solitudine, talvolta dall’indifferenza. Per noi oggi il ribelle è il soggetto che guarda alla dimensione di comunità come a una priorità per costruire un futuro migliore…”.

Come sottolinea un comunicato, al centro della “Stagione Ribelle 2017/2018” ci saranno una serie di temi: cittadinanza, democrazia, lavoro, sostenibilità, città, diseguaglianze. Le forme sono quelle di un cartellone in continuo mutamento ma con alcuni appuntamenti attorno ai quali ruoterà la programmazione: quattro cicli di dibattiti e conferenze, a cominciare da quelle che vedranno per protagonisti Romano Prodi sull’Europa, Yanis Varoufakis sulla politica, Saskia Sassen sulla sostenibilità e Giuliano Amato sull’economia sociale; tre mostre, tra le quali quella dedicata al centenario della Rivoluzione Russa, con la valorizzazione del patrimonio originale della Fondazione, e quella dedicata al cinquantenario della scomparsa di Ernesto Che Guevara, in programma ad ottobre; e sei progetti speciali che animeranno la sede di Viale Pasubio per più giorni: i Forum Democrazia Minima, sul futuro della politica, e Jobless Society sulle trasformazioni del lavoro; i due progetti d’indagine sui cambiamenti delle città, About a City con la curatela scientifica di Mauro Magatti, Salvatore Settis e Stefano Boeri, e La città futura, collaborazione con la rivista Internazionale sulle immagini delle metropoli globali; il programma culturale e scientifico di Milano Food City e il primo Festival di letteratura e creatività dedicato a bambine e bambini L’isola che non c’è che sarà protagonista negli spazi della Fondazione a giugno.

“A dieci mesi dal giorno di inaugurazione della sede in viale Pasubio” spiega Carlo Feltrinelli, presidente di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli “la nostra proposta si struttura attorno ai tradizionali temi di ricerca e li mette in dialogo con le grandi urgenze della società contemporanea: ne risulta una proposta articolata e multiforme che valorizza il grande patrimonio di fonti, intercetta i protagonisti della politica e del pensiero portandoli a Milano e promuove numerose iniziative per tutte le generazioni. La Fondazione diviene così una piattaforma di incontro e di elaborazione di futuro: un luogo essenziale per investire nella conoscenza e nel confronto come base per il progresso della nostra società”.

La Fondazione è prima di tutto un ente di conservazione e di ricerca nel campo delle scienze storiche e sociali, in particolare la storia contemporanea. Questa vocazione si trova rappresentata innanzitutto nella prima edizione del Master di I livello in Public History “Il racconto della storia, i mestieri della cultura” realizzato in collaborazione con l’Università Statale di Milano: un percorso misto teorico/pratico dedicato a professionalizzare i giovani appassionati alle materie storiche con lezioni, laboratori e collaborazioni con le realtà più rilevanti nelle varie forme espressive che potenzialmente possono tradursi in opportunità di lavoro. Al patrimonio e alla storia guardano inoltre le mostre in programma in Viale Pasubio:

– Il Che vive!, percorso espositivo che, in occasione del cinquantenario della scomparsa di Che Guevara, racconta la figura, i viaggi e il pensiero politico aldilà dell’icona attraverso fotografie inedite, documenti, periodici e volumi tratti dall’archivio di di Fondazione.
– 1917-2017 Una storia europea chiamata Rivoluzione: mostra in tre tappe, con immagini, simboli e linguaggi tratti da oltre 4000 manifesti e volumi della Collezione Alberto Sandretti proveniente dal patrimonio di Fondazione. L’esposizione sarà accompagnata da quattro weekend di proiezioni e spettacoli, e da tre Lezioni di rivoluzione, a cura del semiologo Pino Donghi e con la partecipazione del filosofo Giulio Giorello.

Da aprile 2018, gli spazi di viale Pasubio ospiteranno ‘900 la stagione dei diritti, la prima mostra permanente di Fondazione. Un percorso che vuole interpretare, attraverso il prezioso materiale proveniente dagli archivi, i grandi temi della contemporaneità. Tra i materiali esposti: il primo testo di Martin Luther King per i diritti degli afroamericani, la bandiera della Comune di Parigi e i volantini originali di Piazza Tienanmen.

Sempre nel comunicato si legge che, con uno sguardo sul presente, i percorsi di ricerca di Fondazione Feltrinelli si propongono come un laboratorio di intelligenza critica sui cinque temi cardine della contemporaneità:

Cittadinanza

A road to Europe 2030, è un ciclo di riflessione su momenti, luoghi e tappe fondamentali della storia europea insieme a protagonisti della politica e della culturala. Apre Romano Prodi il 28 settembre alle 18.30, prossimi ospiti Massimo Cacciari, Martin Schulz, Daniel Cohn-Bendit e Axel Honneth. Dal 2 al 4 febbraio, l’evento speciale EuropeNext: 30 change makers towards Europe 2030, un laboratorio in cui 30 trentenni di talento, selezionati in ambito internazionale per le loro capacità di progetto e visione, si raccontano e si confrontano sul futuro con circa 200 giovani selezionati nelle università di tutta Europa. My Name is Europa. Storie, emozioni, esperienze per abitare un continente è il ciclo di quattro incontri che propongono, a partire dal 15 novembre, approfondimenti per raccontare il nuovo modo di essere cittadini europei, insieme a ospiti come Christos Ikonomou, Antonella Lattanzi, Alessandro Mari e Alessandro Leogrande. In occasione della Giornata della Memoria la Stagione Ribelle propone Il Silenzio del Mare, in collaborazione con Fondazione Teatro Due di Parma, elaborazione drammaturgica del primo romanzo di Vercors.

Democrazia 

Il 27 settembre, Yanis Varoufakis e Giuliano Pisapia inaugurano What is left / What is right, ciclo di incontri sul senso delle politiche di destra e di sinistra nell’Europa contemporanea. Il forum Democrazia Minima, con la curatela scientifica di Nadia Urbinati, prevede tavoli di lavoro multistakeholder e intende fare il punto su processi democratici, partecipazione civica, disuguaglianze sociali e istituzioni politiche di oggi.  Spazio anche al giornalismo di inchiesta con Democrazia, diritti, dissenso, due giornate di proiezioni, incontri, lecture in collaborazione con l’associazione DIG – Documentari Inchieste Giornalismi, per ragionare insieme a esperti su rischi e opportunità dell’era digitale.

Lavoro

What’s Next? è un percorso di tre incontri in cui il giornalista Luca de Biase propone l’esperienza di alcuni giovani innovatori alle prese con le sfide della Rivoluzione 4.0. Open Doors, ideato in collaborazione con Fondazione Marazzina, è un iter formativo di aggiornamento, con giornate di approfondimento per figure professionali – psicologi, educatori, formatori – che lavorano a stretto contatto con giovani a rischio di emarginazione sociale. A conclusione di un ciclo di appuntamenti sulle nuove economie del lavoro, le Jobless Society Lectures, il 13 giugno torna il Jobless Society Forum, arrivato alla sua terza edizione. Organizzato in collaborazione con Comune di Milano, Fondazione Cariplo, The Adecco Group e Fondazione Marazzina, ha l’obiettivo di promuovere soluzioni concrete per il mercato del lavoro, in termini di politiche, crescita occupazionale, diseguaglianze.

Sostenibilità

Un’Economia che verrà è un percorso di approfondimento sul ruolo dell’economia sociale: si parte martedì 3 ottobre, con Giuliano Amato, Marco Morganti, Ermes Ronchi e Stefano Zamagni. Il 6 novembre, appuntamentosulla Sharing Economy, un confronto sul governo della sharing economy tra Nicola Danti, relatore della Risoluzione del Parlamento Europeo sull’Economia Collaborativa, e alcuni protagonisti del mondo economico e sociale di Milano. L’Africa che cresce andata e ritorno, in collaborazione con Fondazione Eni Enrico Mattei, anima il dibattito su agricoltura e governance dei beni ambientali, su capitale umano e sistemi educativi, su aspetti culturali e sociali che influenzano le dinamiche imprenditoriali. Capitalismo senza società? è una tavola rotonda che vede riflettere Saskia Sassen della Columbia University e Enzo Mingione dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca sulla costruzione di una cultura della sostenibilità. Al concetto di Equità è dedicata la giornata del 20 gennaio, realizzata in collaborazione con Editori Laterza e dedicata a una visione complessiva dell’equità assieme a ospiti come Chiara Saraceno, Andrea Gavosto ed Enrico Giovannini. Ritorna, dopo l’edizione dello scorso anno, Food For All! l’iniziativa culturale di Milano Food City. Una serie di appuntamenti dal 7 al 12 maggio che uniscono riflessione, intrattenimento e didattica per un futuro sostenibile.

Città

About a City è l’iniziativa aperta al pubblico, dedicata alle trasformazioni degli spazi urbani e delle società e i loro effetti sulla cittadinanza. Una sezione dell’iniziativa affronta il tema delle periferie e si inserisce in un più ampio percorso progettuale con Fondazione Cariplo. In collaborazione con Triennale Teatro dell’Arte, Veduta > Milano di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch in collaborazione con Festival Danza Urbana Bologna, è un progetto di arte pubblica partecipata in cui il pubblico fruisce della performance da un punto panoramico della città. Il futuro della cittadinanza, il rapporto tra uomo e ambiente urbano sono, invece, alcuni dei temi di La città futura, una tre giorni dedicata alla fotografia e alla contaminazione di linguaggi in collaborazione con Internazionale.

Maggiori dettagli sul sito ufficiale.

 

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