Ormai è passato più di un anno da quando a Fontanellato, vicino a Parma, è stato aperto al pubblico il labirinto più grande al mondo. In un breve documentario Daniele Zinni racconta il progetto con interviste agli architetti che ne hanno seguito la costruzione – Il video

Ormai è passato più di un anno da quando è stato aperto al pubblico il labirinto di Fontanellato, vicino a Parma, che con otto ettari di superficie e tre chilometri di percorsi è il più grande al mondo.

Il suo ideatore, oltre che finanziatore del progetto, l’editore Franco Maria Ricci ha per venticinque anni nutrito l’idea di creare un labirinto ispirato al suo autore preferito, Borges. Poi sono stati necessari quindici anni per la realizzazione del progetto.

Proprio sugli anni di incubazione e progettazione si concentra il breve documentario di Daniele Zinni, recentemente pubblicato da L’Indiscreto.

Tramite interviste allo stesso Ricci, al critico d’arte Vittorio Sgarbi e agli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, che hanno seguito la progettazione e la costruzione dell’opera, viene raccontata la storia di una costruzione unica nel suo genere.

Costata 15 milioni di euro, Ricci ha dovuto vendere la sua casa editrice (che ha riacquistato recentemente) per investire nella costruzione di un complesso che comprende un bar, un ristorante, un negozio di gastronomia, una libreria e un museo che raccoglie la collezione di opere d’arte di Ricci e ospita mostre temporanee.


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