Questioni familiari, condizioni di vita, diseguaglianze sociali e diritti delle donne nell’India di ieri e di oggi sono al centro di numerosi libri, firmati da autrici come Jhumpa Lahiri, Arundhati Roy, Anita Desai, Chitra Banerjee Divakaruni, Mahasweta Devi e Anita Nair…

Il racconto della condizione femminile nell’India di ieri e di oggi passa anche dalla letteratura, e in particolare dalle scrittrici. Sono diverse, infatti, le autrici che nelle proprie opere hanno dato e danno voce alle donne indiane e alla loro quotidianità, affrontando temi come le diseguaglianze sociali e il femminismo. La selezione qui di seguito, che non pretende di essere esaustiva, propone una serie di romanzi e raccolte di racconti a tema.

Arundhati Roy – Il dio delle piccole cose

Roy Arundhati

India meridionale, anni Sessanta. Ammu è una donna con due gemelli che decide di lasciare il marito violento, e tornare a casa. Ma chi come lei ha divorziato, non è riconosciuto in nessuna posizione sociale: soprattutto se commette l’errore di innamorarsi di un paria, un “fuori casta“. Il dio delle piccole cose (Guanda, 2008, traduzione Chiara Gabutti), romanzo d’esordio di Arundhati Roy, è una storia d’amore che si scontra con le convenzioni sociali, viste dagli occhi di due bambini che non conoscono distinzione sociale o morale. Successivamente, l’autrice ha pubblicato, tra gli altri, anche Il ministero della suprema felicità (Guanda, traduzione Maria Federica Oddera) e In marcia con i ribelli (Guanda, traduzione Giorgio Garbellini).

Jhumpa Lahiri – L’interprete dei malanni

L'interprete dei malanni Lahiri

L’interprete dei malanni (Guanda, 2016, traduzione Claudia Tarolo) raccoglie nove storie di vita quotidiana, in cui Jhumpa Lahiri descrive un’India variegata: una giovane coppia in crisi emigrata in America, un interprete e il suo sogno romantico per una donna sposata, un bengalese emigrato in tre diversi continenti che cerca di trasmettere la sua esperienza al figlio. Autrice, tra gli altri, di libri come La moglie (Guanda, traduzione Maria Federica Oddera) e In altre parole (Guanda), Jhumpa Lahiri tratta la diversità tra tutti quegli indiani che, in una civiltà ormai aperta all’Occidente, non ha mai lasciato il proprio paese.

Anita Nair Sapore amaro

Anita Nair sapore amaro

Una scrittrice e docente di zoologia si toglie la vita. Sembra che nessuno conosca il motivo del suo gesto. Tutti parlano di lei, tranne Markose, suo amore folle e sbagliato. Cinquantadue anni dopo, in un resort, si intrecciano i destini di donne diverse per età, provenienza e cultura: Urvashi, giornalista con un matrimonio ormai esausto che fugge da un ex amante che non accetta la fine della loro relazione; e Najma, che si cela sotto un burqa dopo essere stata sfregiata con l’acido per aver rifiutato una proposta di matrimonio. Un romanzo intenso in cui l’autrice di Cuccette per signora racconta la condizione femminile in IndiaSapore amaro (Guanda, 2019, traduzione Francesca Diano), da poco in libreria, entra nelle vite di donne segnate dal dramma e dalla violenza, ma anche capaci di rialzarsi e rinascere.

Anita Desai – In custodia

Anita Desai In custodia

Un aspirante poeta, Deven, e un vate della letteratura, l’anziano Nur, si incontrano: al centro della relazione è la poesia urdu, nata nelle corti islamiche dell’India settentrionale, e ormai quasi del tutto abbandonata dalle nuove generazioni. Ma Deven scoprirà che questo mondo si nutre ancora degli intrighi di corte, senza farsi comunque mancare i rischi moderni dell’incontro con la tecnologia. Il romanzo di Anita Desai, anche autrice di libri come Chiara luce del giornoDigiunare, divorare (Einaudi, tradotti da Anna Nadotti), è comico ma allo stesso tempo amaro, mentre mette a confronto tradizioni del passato e un problematico presente del paese orientale.

Chitra Banerjee Divakaruni – La maga delle spezie

la maga delle spezie einaudi

Tilo è la Maga delle Spezie, protagonista dell’omonimo libro di Chitra Banerjee Divakaruni, un’anziana signora che possiede una bottega a Oakland, in California. Sempre alla ricerca del sapore più squisito, o del sortilegio più sottile, sfiora polveri, semi, foglie, bacche, ma la sua storia parte da lontano. Da uno sperduto villaggio indiano, rapita dai pirati, fino all’arrivo in America dove la magia delle spezie le permette di aiutare chi si è lasciato l’India alle spalle. Altri romanzi dell’autrice sono I dolci profumi del Bengala Sorella del mio cuore (entrambi editi da Einaudi, traduzione di Maria Federica Oddera).

Mahasweta Devi – La preda e altri racconti

La preda einaudi

Sette racconti che fanno riflettere sulla realtà della cultura bengalese, che non parla inglese ed è relegata ai margini della società. Mahasweta Devi, militante del movimento per i diritti civili e sociali delle comunità tribali dell’India orientale, racconta una realtà problematica e documentata dal suo impegno civile: storie di contadini senza terra in stato di semischiavitù, in cui dati documentaristici veri sono associati a elementi fantastici appartenenti alla tradizione indiana. La preda e altri racconti (traduzione di Federica Oddera, B. Moitra Saraf), pubblicato in Italia nel 2004, è il più celebre tra i libri dell’autrice. Altri suoi titoli sono Invisibili La trilogia del seno, entrambi editi da Filema e a cura di Alessandra Perri.

Tania JamesAtlante dell’ignoto

Tania James

Tania James è l’autrice di Atlante dell’ignoto (Guanda, 2010, traduzione di Monica Capuani e Chiara Nano), storia di due sorelle – Linno e Anju – cresciute in una cittadina del Kerala con il padre vedovo. Una vicenda di dolore, di migrazione, di affetto in cui le differenze culturali tra India e America diventano una realtà ostile. Il ritorno del passato, attraverso una persona molto vicina alla defunta madre delle ragazze, fa emergere tante cose… L’elefante non dimentica è il secondo romanzo tradotto dell’autrice.

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