Sinossi
John Cheever scrive questi racconti tra i venti e i trent'anni. Sono short stories imbevute di idealismo e della sua necessaria scia di disillusione, giovanili eppure di uno scrittore già formidabile e formato, da principio pubblicate su riviste di sinistra con tirature risibili e poi via via su magazine sempre più alla moda come Cosmopolitan e Collier's. Non siamo ancora alle cronache minute di ciò che succede dietro i prati perfettamente falciati e le staccionate imbiancate di fresco, ma tra commessi viaggiatori al tramonto dei loro giorni di gloria e marxisti puritani che osservano gli altri bere e divertirsi mentre loro immaginano un'umanità nuova. Parteggiamo per la rivincita di una spogliarellista in là con gli anni e subito dopo assistiamo agli innumerevoli piccoli fallimenti di giocatori d'azzardo sempre alla ricerca di un'ultima opportunità, di un cavallo finalmente vincente e di una felicità mai raggiunta e sempre inseguita con la pervicacia di un baio adombrato. È l'onda lunga della Grande depressione post '29, un'America che va imparando il sapore della nostalgia per un'era mai vissuta e un'innocenza tutta da perdere. Cheever accarezza grazia e peccato, muovendosi tra case sfitte, inquilini che non pagano la pigione e torchi fermi da troppe stagioni. E così incontriamo zingari ubriaconi travestiti da pellerossa e cameriere disposte a ogni sgambetto pur di tenersi strette lavoro e dignità. Incontri che, come sostiene Christian Raimo nell'introduzione, ci ricordano perché vale la pena leggere.
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- Pagine: 200
- Data di uscita: 19-10-2017
Recensioni
Grande depressione, La. Quattro racconti di tredici (già pubblicati da Fandango), che come recita la quarta di copertina raccontano la fatica di vivere all'ombra della Grande Depressione . Letterariamente, per due di essi, sono gli anni immediatamente precedenti a quelli di Furore , ma storicamente John Leggi tutto
Quedé sorprendido con Cheever. Pensaba que no me iba a gustar porque muchas veces lo asocian a Carver que la verdad no me gusta mucho. Pero para mi no tienen tanto que ver. Cheever no solo hace un recorte de la realidad, no se queda solo en eso. Hay más contexto y una mirada sensible sobre sus perso Leggi tutto
Una antología donde, debido a su orden cronológico, se puede ver la evolución del autor. Cheever construye relatos de otoño, de sillas apiladas, de tráfico vespertino, de camareras atareadas, de niñeras que sueñan ser actrices, de nostalgia y melancolía, siempre surcadas por un haz de belleza narrat Leggi tutto
Trece cuentos no reunidos es una excelente aproximación al primer Cheever. Los personajes que pueblan los relatos son humildes, sencillos y pobres, al borde de la bancarrota si el caballo elegido no cruza la menta en primer lugar. Hay mucho de autobiográfico sin dudas. Las escenas son detallistas y l Leggi tutto
Cheveer es mi favorito y esta edición de Godot Editorial lo es todo.
Non siamo che poveri peccatori, credo, e tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che conosciamo e amiamo e ricordiamo è esposto alla polvere e alla ruggine.
Cheever’ın erken dönem öykülerini, müthiş öykülerini Niran Elçi’nin pürüzsüz çevirisiyle keyifle okuyacaksınız.
Citazioni
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