Sinossi
Il 2 gennaio 1960, nell'ospedale civile di Tortona, si spegne il più grande sportivo italiano del Novecento, «forse il più grande di sempre», ucciso a quarant'anni da una malaria non diagnosticata e divampata in un corpo usurato da troppe fatiche. Dell'epopea di Fausto Coppi, della sua rivalità con Bartali, della prigionia e degli scandali si sa tutto, o quasi. Ma il Coppi meno conosciuto, meno raccontato, è proprio quello del 1959. È il suo ultimo anno di uomo e campione, di industriale e manager. Una giostra di ingaggi, passerelle, sconfitte. Un lungo, frenetico addio al mondo del ciclismo, ma anche un silenzioso addio alle mogli, ai figli, ai tifosi, alla gente e alle case di Castellania, «una muta punteggiatura del paesaggio e dell'umanità». L'ultima Roubaix, l'ultimo Baracchi, l'ultimo Tour - non disputato, ma vinto dal suo discepolo migliore -, fino a quell'ultimo viaggio, «inatteso» e fatale, nell'Alto Volta. Un Coppi stremato, esaurito, sfinito eppure ancora curioso, incapace di scendere dalla bici, dove continua a esibirsi con uno stile impeccabile - una perfetta fusione di «muscoli e telaio» -, portando a spasso la propria leggenda a due ruote. Un Coppi inedito, raccontato in mille storie minime ed esemplari - un mito, tutt'altro che ultimo.
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- Pagine: 199
- Data di uscita: 12-09-2019
Recensioni
Il libro di Pastonesi ci racconta gli ultimi dodici mesi di vita del Campionissimo. Le ultime gare ormai lontano dai primi, gli impegni imprenditoriali a sfruttare un nome ormai divenuto logo, i compagni in gruppo, i tifosi, il safari in Africa, la morte. “Perché Coppi è la bicicletta, è il ciclismo, Leggi tutto
In realtà anche 3,5 perché cerca di dare un immagine non solo iconografica ma viva del grande campione. Parte dall'ultimo anno di vita e lo ricostruisce. Manca però di qualcosa che non riesce a far pienamente decollare la figura personale del campione, che ne esce fuori non con un tutto tondo. Però Leggi tutto
Interessante l'idea di concentrarsi solo sulla fine della carriera di Coppi (l'ultimo Coppi appunto) ma ne risulta un libro noioso, pieno di date, nomi e informazioni di dubbio interesse. La seconda parte (che è anche la più breve del libro) è un pochino più interessante è scorrevole
La prima parte un po' noiosa con dettagli di non troppo interesse, la seconda meglio.
Può un libro, che tratta un argomento quasi sconosciuto, quasi prettamente orientato verso il mondo maschile, suscitare così tanto entusiasmo ed interesse? . La mia risposta è "si"! Sì , se tra le pagine lo scrittore riesce a riportare il lettore indietro nel tempo, nel lontano 1960, quando uno dei pi Leggi tutto
Citazioni
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