Il canto delle manére

Un libro del 2009 di Corona, vulcanico personaggio che mi piace. E' evidente un linguaggio di altri tempi, scremato e mantenuto nobile, perfettamente esaustivo, c'è tutta la sacralità del lavoro, degli attrezzi, la manera in questo caso e della natura. La storia è di quelle dure, come la vita di San Leggi tutto

Per me questo è il libro migliore che ha editato Corona. Storie di antichi boscaioli dalla scure affilata come il rasoio, gente che si aiuta nella costruzione della casa in cambio di manodopera, boscaioli che si lanciano giù in volo dalle teleferiche equipaggiati di un ciocco di legno che presto o t Leggi tutto

“Amo immensamente questa terra, e più passano gli anni, più mi sembra ricca. Quando sarò vecchio, dai suoi torrenti, dai suoi laghi e dai suoi boschi mi verranno incontro i ricordi dell’infanzia, e il cerchio si chiuderà.”

Una lettura piuttosto lenta ma comunque non del tutto sgradevole. Ho apprezzato in particolar modo lo stile, l'utilizzo del vernacolo e perfino del dialetto. Una storia che non indora mai la pillola ma non dimentica - e non lascia dimenticare - che è ambientata sui monti più belli del mondo.

7-

La manéra è la scure dei boscaioli di Erto. Nessuno come Santo della Val, che abbiamo già incontrato in Storia di Neve, ne conosce il filo della lama, l'equilibrio del manico, nessuno come lui sa ascoltare il canto che si alza dalle manére quando i boscaioli entrano a far legna nei boschi.

Un grazie a Corona per un romanzo che descrive a volte poeticamente a volte in manoera cruda l'universo dei boscaioli del Vajont, A mio avviso poco credibile nella seconda parte, il medico e l'architetto convertiti a boscaioli, l'incontro con Hoffmansthal, l'incontro sia in Austria che in Francia gu Leggi tutto

I boschi e le montagne parlano e Corona ne è l'oracolo