Sinossi
Lo spettro della fine degli studi classici si aggira fra noi da molto tempo. Ovunque, in Occidente, ci si dispera per il declino della fortuna del greco e del latino nelle scuole, per la chiusura delle facoltà di lettere antiche. Si vorrebbe addirittura che l'Unesco dichiarasse le lingue classiche «patrimonio dell'umanità», quasi fossero delle rovine preziose o una specie in via di estinzione. In questa decadenza, però, vi è qualcosa di paradossale: infatti, se da un lato i classici sono in declino «per definizione» (lo sono, cioè, da sempre), dall'altro sul loro destino il dibattito fra gli specialisti sembra non conoscere requie. E, soprattutto, sembra non lasciare alcuna speranza. Questo probabilmente perché continuiamo a guardare al mondo antico con rimpianto e nostalgia, o perché non riusciamo a liberarci dal timore di non poter preservare ciò che amiamo. Forse è la paura di veder svanire il fondamento della cultura occidentale. La nostra identità. Fare i conti con i classici ci invita a guardare alla cultura e alla storia greca e latina con occhi diversi. E a sottrarci al luogo comune secondo cui il dialogo con gli autori antichi sia un «dialogo con i morti». Innanzitutto perché studiare i classici significa confrontarsi non soltanto con la letteratura, la poesia, la filosofia, il teatro del mondo greco-romano, ma anche con tutti coloro che nel corso dei secoli li hanno affrontati, citati o ricreati. E poi perché in questo dialogo i veri interlocutori siamo noi. Noi che come ventriloqui diamo voce a ciò che gli antichi hanno ancora da dire, proiettiamo su di loro angosce e desideri, non smettiamo di interrogarli sui grandi temi-concetti-parole che da oltre duemila anni definiscono il nostro orizzonte culturale. E misuriamo senza posa la distanza che ci separa dal loro universo. Al quale, nonostante tutto, rimaniamo inevitabilmente legati. Perché la tradizione greca e latina non è qualcosa da imparare a memoria e declamare, ma è qualcosa con cui interagire e battagliare. Qualcosa che invita al confronto, all'avventura e alla sfida, nel tentativo di ritrovare quella connessione creativa capace di liberare tutta l'energia e la tensione di cui i classici sono ancora intrisi.
- ISBN:
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- Pagine: 380
- Data di uscita: 17-10-2017
Recensioni
"I do not want to belong to any club that would have me as a member," said Groucho Marx in his most frequently quoted line - one that I thought of several times while reading Confronting the Classics . Good grief, Mary Beard is doing just what I've done! She's taken a bunch of reviews, tidied them up Leggi tutto
I always feel like there's something wrong with me when I have an allergic reaction to a book that is so popular and successful, written by an author as universally loved and respected as Beard. But this book gave me a rash, for two reasons: 1.) It's a collection of wonderful essays that are fascinati Leggi tutto
Historiography Historiography Historiography If I had a central criticism of Confronting the Classics , it would be that I've written "Historiography" already about as many times as it appears in the book. So what is Beard is deliberately and unambiguously writing about? Historiography. History is a se Leggi tutto
Never has a book dropped so quickly from a decent 3.5 star read to a 2 star nope. I enjoyed the first 28 chapters, and I didn’t really mind that it turned out to be a book of book reviews. I subscribe to the LRB, I think Mary is an engaging writer, and I enjoyed finding out a little about a wide ran Leggi tutto
I enjoyed Mary Beard’s book on Pompeii, and I think I’ve read a couple of others, or at least seen her work cited. She’s always struck me as pretty level headed, unlikely to get carried away with conjectures, so I wasn’t really surprised by the fairly sceptical tone of most of these reviews (though Leggi tutto
Mary Beard’s writing is accessible, but not condescending to the general reader. She keeps academic score settling to a minimum. You may be already well versed in the classics or a person trying to figure the people, customs and events both great and small from 20 centuries ago out for the first tim Leggi tutto
Leer a Mary Beard es un placer en sí mismo.
Not my favourite MB. Part explanation/ discussion and part dissection of other books/ media regrading ancient Rome/ Greece.
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