Sinossi
«E ho pensato che avevo sbagliato vita, che così non andava bene, e che intanto mi ero perso delle cose, e moltissime altre, forse più importanti... cose... persone. .. a cui ho pensato sempre... ». Umberto Serrani è un elegante, anziano, ricco signore cullato dai suoi rimpianti. Riservato, distaccato, finalmente padrone del suo tempo dopo una vita passata a «mettere al sicuro» le fortune altrui, specie se sospette e ingombranti, un lavoro che gli ha permesso di tessere legami invisibili che arrivano dappertutto. Quando apprende della morte di Giulia - un amore di venticinque anni prima, intenso, totale, un rimpianto mai sopito - decide di capire, agire, pagare vecchi debiti. Vuole sapere di quella morte assurda che sembra uno scippo finito male, chi è stato, perché. E vuole sapere tutto di quella donna per tanti anni amata nel silenzio e nella lontananza, della sua vita solitaria e ordinata, delle sue speranze e delle sue difficoltà, della figlia Sonia, promettente soprano. Assolda per questo una coppia di strani investigatori, Carlo Monterossi e Oscar Falcone: il primo è un mago della televisione, che però odia; il secondo sa nuotare in tutti gli ambienti e ha uno speciale sesto senso per le cause giuste. Intanto, sull'omicidio lavorano anche Ghezzi e Carella, sovrintendenti di polizia, «due cani da polpaccio», che vogliono chiudere il caso, fare giustizia, capire. I quattro, indipendentemente gli uni dagli altri, dragheranno le acque fetide che hanno inghiottito Giulia, con il sottofondo delle arie d'opera in cui la giovane Sonia si esercita per realizzare il suo sogno. Ogni libro di Alessandro Robecchi contiene personaggi, intrecci e tanta materia narrativa da poterne ricavare più romanzi; dialoghi tesi, un parlato da duri e un esemplare umorismo di costume sui nostri tempi. E le sue storie traggono sempre spunto da un'amara osservazione sociale e umana. In "Follia maggiore" c'è l'agonia silenziosa del ceto medio che attrae appetiti criminali, e un malinconico «discorso dei rimpianti» sulle cose perdute che non torneranno. Mai.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 390
- Data di uscita: 11-01-2018
Recensioni
Forse il migliore dei libri con il Monterossi, che insieme al Ghezzi, a Carella e a tutti gli altri comprimari, considero ormai quasi degli amici. Il Robecchi giallista, con il suo sguardo disincantato sulla mia Milano *pochissimo* da bere, multiculturale, ipocrita e generosa, mi piace sempre di più Leggi tutto
È diventato uno dei miei classici, quindi quattro stelle gliele do per forza. Godibile, scritto bene, non un capolavoro, ma davvero godibile.
Si ricordano le grandi cose, le date importanti, i grandi eventi, certo. Ma sono le schegge invisibili che ti feriscono per sempre, che rimangono nei tessuti, che fanno infezione.
Nice book, but it got me in a very worng moment. Anyway, I loved it.
Non male questo poliziesco rude, spigoloso e senza tanti fronzoli linguistici e con tante interessanti e stimolanti considerazioni sui rimpianti e sulla loro natura che può essere lenitiva ma anche dolorosa. In genere tendiamo a ricordare i grandi avvenimenti della nostra vita, le date importanti, le Leggi tutto
Non c'è niente a fare, ma perchè ci ho messo tanto a leggere questa serie? E' scritta da Dio, più come stile, come spunti, come battute più che per la trama - questo romanzo. forse un po' improbabile. Ti fa sentire parte di una "ristretta cerchia" di iniziati. Da vero radical chic, senza vergogna!!! Leggi tutto
Nuovo caso per la combriccola Monterossi-Falcone, con Ghezzi e Carella a condurre le indagini ufficiali per uno scippo finito male che puzza di bruciato. Intanto c'è un poliziotto, vero o finto che sia, che sta compiendo delle azioni imbarazzanti per tutta la polizia, e che va scoperto e fermato, ta Leggi tutto
Autore melomane che abilmente intreccia una storia di mecenatismo “ottocentesco” con una sordida vicenda di usura e droga. Finale prevedibile e scontato. Comunque valido.
Citazioni
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