Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale
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Sinossi
Cattivo tedesco. Barbaro, sanguinario, imbevuto di ideologia razzista e pronto a eseguire gli ordini con brutalità. Al contrario, bravo italiano. Pacifico, empatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell'occupante. Sono i due stereotipi che hanno segnato la memoria pubblica nazionale e consentito il formarsi di una zona d'ombra: non fare i conti con gli aspetti aggressivi e criminali della guerra combattuta dall'Italia monarchico-fascista a fianco del Terzo Reich. A distinguere fra Italia e Germania era stata innanzitutto la propaganda degli Alleati: la responsabilità della guerra non gravava sul popolo italiano ma su Mussolini e sul regime, che avevano messo il destino del paese nelle mani del sanguinario camerata germanico. Gli italiani non avevano colpe e il vero nemico della nazione era il Tedesco. Gli argomenti furono ripresi e rilanciati dopo l'8 settembre dal re e da Badoglio e da tutte le forze dell'antifascismo, prima impegnati a mobilitare la nazione contro l'oppressore tedesco e il traditore fascista, poi a rivendicare per il paese sconfitto una pace non punitiva. La giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito così per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un'immagine autoassolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell'Asse, non senza l'interessato beneplacito e l'impegno attivo di uomini e istituzioni che avevano sostenuto la tragica avventura del fascismo.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 288
- Data di uscita: 17-03-2016
Recensioni
E' un filone storiografico fortunatamente sempre piu' grande quello della rivisitazione critica dell'operato e dell'autorappresentazione bellica italiana. Gia' i lavori di Collotti, Del Boca, Oliva ed altri hanno dimostrato quanto falsa fosse l'immagine del militare italiano, tanto scarso tecnicamen Leggi tutto
A tratti interessante, nell'insieme molto ripetitivo. Corredato da 832 note a piè di pagina, la maggior parte delle quali per citare le fonti, diventa, per un lettore non specialista, di pesante lettura. Molto accurato negli esempi di autoassoluzione italiana, non è il libro per chi invece ne voless Leggi tutto
Analisi delle cause e della formazione del meccanismo di rimozione politico e storiograficodelle colpe dell'Italia fascista e del tentativo ideologico di "scaricare" le medesime sull'(ex) alleato nazista, creando il doppio stereotipo del "buon italiano" a fronte del "cattivo tedesco".
Controcronoca degli eventi, provando a far luce sulle reali responsabilità italiane nel conflitto e sulle dinamiche che hanno portato a sviluppare il sentimento del "soldato tedesco cattivo, soldato italiano buono"
Un libro che mi ha interessato fino alla fine con la sua analisi della mentalità e ricostruzione - o meglio copertura - post-bellica della coscienza italiana.
Abbastanza ripetitivo ma bibliografia interessante. Da leggere.
Citazioni
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