Sinossi
Con garbo nella scrittura e rigore nell'indagine, Gian Luigi Beccaria ci accompagna tra le pieghe delle parole, sottolineando l'elemento permanente di quell'organismo mutevole che è una lingua. Della nostra, rileva il filo rosso dell'eredità classica che ne ha foggiato la consistenza stilistica. Sino a ieri la lingua letteraria procedeva attraverso libri fatti coi libri; ora lo scrittore fa di meno i conti con la tradizione: cinema, televisione, l'oralità, determinano la sensibilità generale verso la scrittura. Si osserva un evidente processo di "mondializzazione", che sembra uniformarsi verso standard universali riconoscibili ovunque. L'autore sviluppa anche il tema della bellezza intrinseca che possiedono le parole "abbandonate", ma soprattutto affronta polemicamente punti chiave della vita civile attuale: gli slogan, il deteriorarsi della vita politica, i problemi della scuola e degli studi umanistici, le nostre provinciali inclinazioni esterofile, la crisi della lettura attenta e consapevole.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 215
- Data di uscita: 30-08-2016
Recensioni
Questo saggio di Gian Luigi Beccaria è una raccolta di pensieri sparsi su vari temi legati alla lingua italiana, alla sua resistenza (Beccaria è ottimista) e alle mille cose che ci arrivano dalle tradizioni popolari. Soprattutto nella prima parte si trova un certo qual lirismo, un peana alla bellezz Leggi tutto
Citazioni
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