Sinossi
«Sognavo un romanzo ambizioso e bellissimo e l'ho scritto pensando ai giovani e a tutti coloro che non credono in Dio, ma sentono l'angoscia di non crederci». Così Giuseppe Berto accompagnò la pubblicazione, nel settembre 1978, di questo libro ritenuto oggi, a distanza di quasi quarant'anni dalla sua uscita, una delle grandi opere del nostro Novecento. I temi che attraversano l'intero corpus della produzione dello scrittore veneto - la commistione di bene e male, la colpa insita nel fatto stesso di esistere, la necessità di «misurarsi ogni giorno con l'eternità, o con l'assenza di eternità» - si ritrovano tutti in queste pagine e ne fanno una delle più alte espressioni della poetica e dello stile dell'autore del "Male oscuro". Il romanzo si presenta nella forma di un monologo di Giuda Iscariota, un Giuda onnisciente che ha già varcato la soglia della vita e conosce l'intero corso della storia successivo al tempo della predicazione di Cristo, poiché cita pensatori e uomini del mondo moderno. È il racconto di un animo inquieto che narra la sua «umana» vicenda di giovane rivoluzionario, «legato agli zeloti per cospirazione e fuggito dalla città santa per scampare alla croce». Un giovane che, dopo aver vagato per le terre d'Israele ansioso di capire «se ci fosse davvero un eterno o non piuttosto un infinito vuoto», si imbatte in Cristo, «il più bello tra i figli degli uomini», con addosso quella maestà della quale è sempre «incerto se sia cosa terrena o divina». Un giorno, Cristo lo guarderà, «inquisitivo e vincolante», e gli dirà: «Non immagini quale croce sarai chiamato a portare. Quando avrò bisogno di morte, lo dirò». E, un giorno, lui Lo tradirà. Luca, Marco, Matteo racconteranno di lui, Giuda Iscariota, ricorrendo all'astrattezza di un simbolo, il simbolo del male, ignari della sua intima complicità con il Messia dei Messia, della necessità del tradimento perché risplenda la Gloria di Cristo, della necessità stessa della morte perché avvenga la resurrezione.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 199
- Data di uscita: 05-10-2017
Recensioni
[Giuda Iscariota C'EST MOI] Giuseppe Berto, a un certo punto della sua vita, entrò in fissa con i Vangeli; ed è anche vero che cercò sempre, in qualche modo, d'inserire nelle sue opere un sottotesto religioso più o meno ricercato che, già nei primi romanzi, "Il cielo è rosso" e "Le opere di Dio" (non Leggi tutto
Solo Giuseppe Berto poteva avere la spudoratezza di scrivere su un simile argomento ed in questa maniera....
Lo scappato di casa e il figlio dei fiori A conti fatti nella classifica dei bestemmiati Giuda occupa il quarto posto e a volte addirittura viene usato come eufemismo per non nominare i tre in pole position. Un successo vista la comparsata che gli riservano i sacri testi. Se il vangelo fosse una spy Leggi tutto
Un libro bellissimo che mi ha affascinato fin dalle prime battute. Il punto di vista del "traditore", una storia raccontata da chi non abbiamo mai ascoltato. Da non perdere!
Descrizione editoriale E se Giuda Iscariota non fosse il peggior traditore che sia mai esistito, ma il più santo tra i santi? Attraverso le pagine de «La gloria» conosciamo un Giuda giovane, forte e coraggioso, che interroga e cerca con impazienza «qualche barlume di rivelazione, segni sottili» che g Leggi tutto
«Tu la salvezza la concepivi come gloria, e la gloria è la realtà della fine dei tempi, l'immensità del tutto finito, entrare in Dio, per sempre e per tutti. Il mistero di questo mi sfiorava, quando nebulosamente parlavi di carne e di sangue e di vita eterna. [...] Il regno si avvicinava, come Tu pre Leggi tutto
La Passione di e secondo Giuda. Di Giuda si è sempre detto poco e male. Giuseppe Berto cerca di indagare l'animo umano del discepolo peggio ricordato della storia del cristianesimo, creando una sorta di diario in cui l'Iscariota riversa tutti i suoi dubbi, il suo senso di abbandono e dove rinfaccia ad Leggi tutto
Citazioni
Al momento non ci sono citazioni, inserisci tu la prima!