Sinossi
In che modo l'immaginazione può salvarci concretamente dal collasso ambientale? Quali pratiche possiamo escogitare per riaccendere nell'uomo un immaginario atrofizzato? Qual è l'efficacia del pensiero utopico, delle narrazioni fantastiche, del romanzo di anticipazione? Che ruolo hanno gli scrittori e gli artisti? E la gente? L'Antropocene ha generato una svolta antropologica irreversibile, determinando la nascita di un nuovo immaginario collettivo. Al centro di tutto c'è la messa in discussione del posto dell'uomo nel cosmo. L'imminenza della catastrofe, lo spirito di allarme che i mutamenti ambientali portano con sé, il senso di sempre maggiore precarietà sociale stanno producendo una vasta narrazione cosmologica che abbiamo appena cominciato a mappare. Ma prima di escogitare delle nuove tecnologie di sopravvivenza, che cosa si può fare di concreto? Come hanno fatto i nostri antenati a resistere a condizioni di vita critiche? Che nesso c'è tra immaginario e resistenza? In un pamphlet a cavallo tra antropologia politica, teoria letteraria e pensiero militante, Matteo Meschiari articola un nuovo paradigma: fiction is action.
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- Pagine: 0
- Data di uscita: 24-10-2019
Recensioni
Peccato non ci fossero zero stelle! La grande estinzione Immaginare ai tempi del collasso Marco Meschiari Mi sono approcciato con viva curiosità al tema Antropocene e quindi a questo libretto. L’ho trovato però assolutamente deludente sia nella forma sia nei contenuti. Il linguaggio è inutilmente con Leggi tutto
Matteo Meschiari, a mio avviso, è uno degli autori più interessanti in circolazione, la portata del suo pensiero è davvero dirompente. Ho letto diversi libri suoi, questo l’ho divorato anche grazie alla sua brevità. Le tesi di fondo sono due: “collasso ambientale e collasso cognitivo sono legati”; “ Leggi tutto
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