La sinistra e altre parole strane. Postilla a 25 anni di amache
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Sinossi
Seduto alla scrivania di casa - sopra di lui lo sguardo vigile di Kurt Vonnegut, accanto a lui una finestra aperta su campi e boschi -, Michele Serra scrive le sue amache. Se non è a casa, le scrive dove capita: in treno, in macchina, al bar, in autogrill, ovunque. Praticamente senza sosta, ogni giorno, da un quarto di secolo. Ormai sono quasi ottomila corsivi, quasi ottomila opinioni: abbastanza per sentirsi "un caso umano", per voltarsi indietro e interrogarsi sulle ragioni e la sostanza di tutto questo. Ecco allora la precoce familiarità di Serra con libri e macchine per scrivere, il debito di riconoscenza nei confronti di persone e luoghi che lo hanno formato, la scoperta delle parole più ricorrenti tra le centinaia di migliaia battute sulla tastiera. Fra tutte, le più utilizzate sono due, sinistra e politica. «Se l'ho scritta ben 1321 volte, la parola "sinistra", è sicuramente perché stavo cercando di spiegare prima di tutto a me stesso che cosa volevo dire esattamente, dicendo sinistra. Lo stimolo fondamentale della scrittura, direi non solo della mia, è l'ignoto».
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- Pagine: 87
- Data di uscita: 23-11-2017
Recensioni
Oltre a tante riflessioni sulla scrittura in questo libretto ci sono argomenti per riflettere su come è cambiata la nostra percezione della politica e delle persone negli ultimi venticinque anni. Inoltre, a pagina 68, c'è scritta una delle cose su cui non dovremmo nemmeno discutere, tenendola, invec Leggi tutto
"Venghino, signori, a vedere l'uomo che ha avuto ottomila opinioni..." (p. 16) "Ho scritto, come tutti o quasi, per cercare di dare una forma e un ordine all'ignoto, a partire dall'ignoto per eccellenza, che è appunto la sinistra." (p. 46)
Un gioiello di scrittura, questo libretto, per la penna di uno che di scrittura se ne intende per davvero, specialmente se riesce a coniugare questa abilità con quell'altra chiamata politica. Perchè di questo si tratta. Michele Serra, per un quarto di secolo, ha scritto di politica sul giornale-part Leggi tutto
Mi piace molto Michele Serra. Molto spesso mi sono ritrovata appieno nelle sue amache ma soprattutto mi ha sovente colpita il suo rimarchevole senso della misura nell’esprimere concetti profondi, importanti – e nel prendere posizione. Schierandosi. Questo opuscoletto sulla Sinistra, scritto come pos Leggi tutto
È iniziato malissimo: 'sono amico di Veltroni'. Seguono pagine un pò troppo radicalchic, ma alla fine arriva davvero lui, il Serra avido cinico, lucido che ha dato luce alle giornate più grigie della politica e della sinistra (soprattutto quando non vi stavamo capendo più un emerito tubo). Bello. Leggi tutto
Alle idee di Serra, preferisco, da sempre, il suo modo di esporle. Il suo stile. E dato che “è solamente la scrittura che conta, nella scrittura”, ne sarà di certo soddisfatto.
Un bel libro, molto breve. In realtà più godibile nelle parti più autobiografiche e più sentite da Serra, presenti soprattutto all’inizio. Dà la cifra di cosa significa essere (o dover essere, a forza, per lavoro) una voce, una fonte di opinione. Contiene anche qualche ben inserito passaggio sulla v Leggi tutto
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